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Isola di Panarea: cosa vedere, cosa fare e le spiagge più belle

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Se sogni una vacanza di quelle all’insegna di mare, sole, fascino isolano, relax, primi bagni senza necessariamente andare dall’altro capo del mondo, l’isola di Panarea è il posto che fa per te. Continua a leggere, questo articolo è ad alto contenuto di consigli. Mettiti comodo che ti racconto tutto quello che so e che c’è da sapere su Panarìa, come la chiamano in dialetto siciliano. Come raggiungerla, cosa vedere, dove alloggiare, mangiare, geografia, storia e curiosità.

Immersa nelle limpide e cristalline acque del Mediterraneo l’isola di Panarea compare, magica e trasognante, nel mare dell’Arcipelago delle Eolie, nella parte nord orientale della Sicilia. Nonostante sia la più piccola di tutte le isole dell’arcipelago, richiama a sé visitatori da tutto il mondo. Con la sua popolazione di poco meno di 300 abitanti stabili, che aumenta notevolmente nel periodo estivo, soprattutto ad agosto, forma, con tutta una serie di piccole isolette circostanti (Basiluzzo, Dattilo, Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera, Panarelli e le Formiche), un vero e proprio microarcipelago che si staglia tra Lipari e Stromboli. San Pietro, Ditella e Drauto sono i principali centri dell’isola.

Non nego che, nella mia testa, ho sempre immaginato l’arcipelago delle Eolie come una vera e propria costellazione. Ognuna delle sue isole è una vera e rara stella, unica nel suo genere, risplendente di luce propria. Il fun fact è che sull’isola non c’è illuminazione stradale e la luce che trapela dai locali e dalle case non disturba la visione delle costellazioni: a Panarea lo spettacolo del cielo trapunto di stelle è meraviglioso e la fa rientrare automaticamente nella volta stellata come stella tra le stella.

Un luogo incantevole, un gioiello unico, che custodisce un prezioso patrimonio naturale e storico che lo rendono un vero e proprio paradiso terrestre per trascorrere vacanze indimenticabili.

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Quando andare a Panarea

Ma qual è il turismo ideale per l’isola?!  Dipende dal periodo in cui decidi di andare e da cosa ricerchi.

In primis c’è da dire che, visto le ridotte dimensioni dell’isola, Panarea è sicuramente visitabile in giornata, ma solo vivendola per un periodo di tempo più lungo potrai apprezzarne le vere qualità e conoscerne le peculiarità.

Se ciò che ricerchi è assaporare il vero spirito isolano, esplorando ogni angolo di terra e di mare, credo che i mesi migliori siano da maggio ad ottobre, tralasciando agosto. Sicuramente potrai apprezzarne la natura, le tradizioni, il mare senza troppi viavai di barche, immergerti in un relax e silenzio senza pari. Un evento molto sentito si tiene il 28 e 29 giugno. In queste date sull’isola si svolge la processione del Santo protettore, San Pietro, molto suggestiva, che culmina con la statua del Santo che viene messa su una barca in mezzo al mare.

Se, invece, sei più mondano e modaiolo e vuoi unire alla meraviglia del luogo divertimento, locali e movida (di un certo qual livello ovviamente), sicuramente il periodo migliore è agosto dove, tra yacht da sogno e ville ospitanti personaggi illustri, non sarà difficile scorgere volti noti habitué gironzolare per i vicoli dell’isola.

Insomma Panarea è un vero e proprio mix and match di colori e candore, profumi, odori, divertimento e relax, mare e movida, quiete, sciabordio di onde, boutique, pescatori e mille mila altri contrasti che la rendono sorprendete e affascinante.

Parto quindi dal raccontarti cosa fare e cosa vedere una volta “sbarcati” sull’isola.

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Come raggiungere Panarea

Ovviamente a Panarea non c’è aeroporto, in nessuna delle Eolie grazie al cielo, quindi l’unico modo per arrivare a Panarea è via mare prendendo un traghetto o l’aliscafo, che parte da Milazzo, e che collega le isole con diverse corse quotidiane. La compagnia che consiglio è la Liberty Lines e puoi trovare tutte le informazioni sul loro sito. Se arrivi in Sicilia in aereo gli aeroporti sui quali puoi atterrare sono Palermo o Catania. Da qui puoi prendere un transfer condiviso o un transfer privato.

Non mancano, ovviamente, i collegamenti giornalieri con le altre isole delle Eolie.

Non si può traghettare l’automobile, non serve dal momento che Panarea non ha vere e proprie strade ed è, in ogni caso, possibile visitarla a piedi, al massimo su scooter elettrici, o servendosi di golf-cart che fungono da taxi. Il mio consiglio, comunque, è girarla a piedi perdendoti tra il dedalo dei vicoli bianchi e blu per le facciate delle case.

Panarea

Il mare, le spiagge, le escursioni

Le calette e le spiagge di Panarea possiamo definirle come un cabaret di pasticcini tra i quali è difficilissimo scegliere: sarà accontentato sì chi è in cerca di relax, ma anche chi ama vivere con la testa non tra le nuvole ma sott’acqua come la sottoscritta. Gli appassionati di immersioni potranno ammirare il relitto della nave inglese a Lisca Bianca e i popolosi fondali di Le Formiche. Le famose fumarole sottomarine di Panarea possono essere ammirate vicino allo scoglio di Bottaro, al largo della costa orientale dell’isola, e lungo la spiaggia di Calcara.

Spiagge di Panarea da raggiungere in barca

Sostengo con constatata certezza che Panarea vanta baie e calette di una bellezza unica, quasi esclusivamente raggiungibili in barca, e fondali sorprendenti.

Per vivere al meglio il luogo e scoprire l’isola da un punto di vista differente il mio consiglio spassionato è quello di affittare un barchino (per molti non serve la patente nautica) per riuscire così ad immergersi completamente nelle acque cristalline verdeggiati. Potrai trovare diversi noleggi barche nella zona angiporto, tendenzialmente uno vale l’altro, i prezzi sono indicativamente sovrapponibili. La mia raccomandazione, nel caso affittaste “l’uzzarieddu”, il gozzo locale per capirsi meglio, è assicurarsi che sia in dotazione il tendalino e di farvi dare una cella frigo dove riporre acqua, frutta fresca e perché no, una bollicina per la giornata. Gli imperdibili, raggiungibili solo via mare, sono sicuramente Lisca Bianca e Basiluzzo.

Lisca bianca

Lisca Bianca deve il suo nome al caratteristico colore chiaro delle rocce, risultato delle alterazioni chimiche prodotte dalle fumarole acide. L’intera isola, infatti, è probabilmente ciò che resta delle antiche bocche vulcaniche di Panarea, formatesi circa 130 mila anni fa. Proprio non lontano da Lisca Bianca è possibile, infatti, osservare milioni di bollicine che risalgono in superficie. Ciò che tuttavia rende Lisca Bianca un isolotto eccezionale è la grotta che si trova al suo interno, conosciuta come Grotta degli Innamorati, meta ambita dai visitatori più romantici che tengono in vita la leggenda che ha dato il nome a questo luogo affascinante. Si narra che le coppie di innamorati che si baciano all’interno della grotta suggelleranno il loro amore per sempre e rimarranno uniti per la vita.

Basiluzzo

Basiluzzo, è un’isolotto a forma di cupola da dove si gode di una stupenda vista di Panarea e di Stromboli. Qui, sono stati ritrovati dei resti di una villa romana. Su Basiluzzo esiste solo un piccolo scalo naturale nella parte più orientale dove è presente un antico sentiero che si inerpica fra le aspre rocce e rigogliose piante di rosmarino, capperi, erica, garofani delle rupi, palme nane e il limone delle Eolie.

Ti consiglio di circumnavigare totalmente questo isolotto per osservarne la straordinaria morfologia costiera composta da piccole grotte e alte pareti dove sono ben evidenti le stratificazioni laviche e le bizzarre formazioni rocciose che emergono dal mare come monumenti. La fauna sottomarina è sorprendente: innumerevoli specie di pesci, stelle marine e ricci di mare la fanno da padrona.

Le spiagge di Panarea accessibili via terra

Le spiagge accessibili via terra sono situate lungo la costa orientale e meridionale dell’isola e raggiungibili facilmente con una camminata.

La spiaggia di Zimmari si raggiunge facilmente partendo dal porto andando in direzione sud verso Drauto, in circa 20 minuti di cammino. È l’unica spiaggia sabbiosa ed è conosciuta come la “spiaggia rossa” per la tonalità che assume qui il terreno.

Cala degli Zimmari, incorniciata dalla scogliera alle sue spalle quasi strapiombo sul mare, si trova all’interno di una tranquilla baia ed è un ottimo punto di accesso per il suggestivo promontorio di Capo Milazzese.

Proseguendo oltre la spiaggia di Zimmari e un’altra bellissima spiaggia che è Cala del Morto, si arriva a Cala Junco, una spiaggia costituita, invece, da grossi ciottoli. La sua peculiarità è quella di essere circondata da rocce che la chiudono creando una sorta di piscina naturale con acque trasparenti dal colore intenso che copre la gamma di sfumature dal verde al turchese. Cala Junco è famosa anche per il villaggio preistorico risalente al XVI secolo a.C. di Punta Milazzese, portato alla luce nel 1948. Il sito è costituito da 23 capanne ovali dove sono stati rinvenuti anche numerosi reperti ora custoditi nel Museo Archeologico Eoliano di Lipari.

La spiaggia della Calcara, invece, è situata a nord, a circa 20 minuti da Ditella. È una delle più suggestive per via del fenomeno vulcanico delle “fumarole”, vestigia della natura vulcanica dell’isola.

Escursioni a Panarea

Se hai voglia di sgranchirti un po’ le gambe con una camminata ti consiglio di raggiungere Punta Corvo a piedi per poter ammirare la bellezza disarmante dell’isola dal suo punto più alto, 421 metri sul livello del mare.

Si possono fare, anche, splendide passeggiate fra i vicoli o salendo alla montagna percorrendo antiche mulattiere. Qui lo scenario vi regala una Panarea inedita e sconosciuta ai più che però, devo ammettere, porta con se l’autenticità e la veracità del luogo.

La mondanità degli snodi intorno al porto lascia spazio ai profumi e colori della flora dell’isola: agavi, fichi d’india, fiori di cappero, buganvillee rosse, rosa, viola, bianche, arancio ed erica a spiccato e stretto contrasto col colore bianco e azzurro delle case e l’odore della salsedine. Non ci sono infatti strade, ad eccezione di una unica striscia di cemento che si snoda fra le varie contrade del paese.

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Cosa vedere a Panarea: borghi e chiese

Molto pittoreschi i tre centri abitati dell’isola: San Pietro, centro della mondana vita notturna, Drauto e Ditella, conosciuta per le sorgenti termali.

San Pietro è il porto principale dell’isola di Panarea ed è anche il centro più attivo dal punto di vista turistico dove troverai locali, bar, ristornati e boutique. La contrada deve il nome al Santo protettore dell’isola. È da qui che si dipanano i sentieri principali, ed è caratterizzata dalle tipiche abitazioni bianche in stile eoliano. Qui si trova il museo di Panarea dove sono esposte esposte sia testimonianze geologiche dell’isola, sia reperti di età neolitica provenienti dal villaggio preistorico di Capo Milazzese.

Partendo da San Pietro e procedendo verso nord, incontrerai Ditella, una piccola contrada conosciuta per la Spiaggia della Calcara e le sue fumarole; andando verso sud, invece, si giunge a Drauto, dal nome del pirata turco Draught che utilizzò l’isola come ormeggio per le sue imbarcazioni. Drauto è famosa per il villaggio preistorico di Punta Milazzese e per le sue spiagge.

La Chiesa di San Pietro è la chiesa più importante dell’isola: è da qui, infatti, che prende avvio la famosa processione in onore del Santo in occasione della festa annuale.

La Chiesa dell’Assunta si trova lungo la strada che dal porto conduce a Ditella e risale al 1768. Restaurata recentemente, è caratteristica per la porta d’ingresso di colore azzurro.

Dove alloggiare a Panarea

La Quartara Boutique Hotel: Un’atmosfera calda e familiare ti accoglierà in una cornice caratterizzata da una terrazza con vista sul mare e sui faraglioni, i tenui colori caratteristici dello stile eoliano, gli odori del Mediterraneo ed il verde della natura circostante. Riservato, accogliente e ricercato.

Hotel Lisca Bianca: Situato di fronte al porticciolo turistico di S. Pietro, l’hotel Lisca Bianca vanta una splendida vista sul mare e sugli isolotti del micro arcipelago di Panarea. Spicca tra tutti Lisca bianca appunto al quale l’hotel deve il suo nome. L’hotel si compone di piccoli edifici, giardini e terrazze sul mare che si susseguono uno all’altro rendendolo caratteristico e suggestivo.

Raya Hotel e Resort: immortalato e raccontato da Rossellini l’hotel Raya è arroccato sul pendio della collina e immerso in un giardino di ulivi, limoni e buganvillee, affacciato sul mare. Definito da molti un “Cult Hotel” è stato premiato come miglior “hotel de charme” del Mediterraneo.

Appartamenti privati: un’ottima soluzione è poter alloggiare in uno dei tanti appartamenti/ville in affitto sull’isola. Alcuni perfettamente conservati custodiscono in se, maioliche locali dai colori del sole e del mare, terrazze private con viste mozzafiato, e fascino isolano. Da provare.

Dove mangiare a Panarea

Bridge: un pò sushi bar, un pò club privato al quale puoi accedere solo su prenotazione, in una bianca terrazza magica, colorata con cuscini fucsia e arancioni come il buganvillee che lo incornicia, qui potrai godere di una vista esclusiva gustando un moijto esagerato e i tuoi roll preferiti contemplando Lisca bianca e Basiluzzo. Allert: le loro patatine sottilissime, salatissime, limonosissime creano assoluta dipendenza.

Lisca Bianca: Per aperitivi che si movimentano al primo calar del sole, ti consiglio Lisca bianca per quel cocktail pre cena o post bagno con ancora caftano e costume bagnato indosso. Drink buoni, musica sicuramente presente, volti noti pure, vista immancabile: tutto in uno, not so bad!

Cusiritati: Per una cena placée, Cusiritati. È un ristorante dalla chiara identità che genera armonia e curiosità dove le materie prime del luogo vengono lavorate e rivisitate strizzando sì l’occhio alla contemporaneità senza però trascurare o tralasciare la tradizione.

Antonino il macellaio: solo una cosa: le polpette di carne più buone che io abbia mai mangiato. Provare per credere.

Raya: Per aperitivo ma soprattutto per il dopocena, il locale più gettonato dell’isola. Sulle note di infinito di Raf si concluderà ogni serata danzante lasciandoti quella sensazione di dolce amaro che se sei in vena far festa ti farà ritornare la sera seguente. Prerogativa indossare una camicia, un pantalone o un vestito della loro boutique Raya, le fantasie esclusive che la caratterizzano faranno di te uno “giusto”.

Da prendere appunti

Ma la vera chiccheria, che in realtà è una vera lezione d’amore, è questa: scendi la mattina presto al porto, ad aspettarti ci sarà il signor Rando, con la sua ape col pescato del giorno, fedele, genuino, sempre lì, che sistema i suoi gamberetti di nassa appena pescati al largo di Capofaro. Ne compri una manciata, e li porti in barca, con una bottiglia di bolla fredda. Il pranzo assicurato meglio di uno stellato!!!!

Pensieri e parole su Panarea

“Di tutto questo candore naturale. Di finestre blu come il mare. Buganvillee bianche, rosa e viola ovunque. Del profumo di brioche misto a salsedine che si sente intenso e perfettamente mixato quando cammini per certi vicoletti che scendono al porto, rigorosamente a piedi scalzi e pareo legato in vita. Della luce magica che pervade tutto quanto. Delle piante di cappero e fichi d’india nati nei posti più improbabili. Di questo mare cristallino, magico e risanatore. Di sole e sale sulla pelle, uscire presto per rientrare al tramonto. Di teli da mare umidi dimenticati in borsa. Di aperitivi con ancora il costume addosso e i capelli arricciati dal sale. Di chiacchiere con sconosciuti che diventano amici e soprattutto di brezza di mare che pervade e impregna tutto quanto.

C’è qualcosa di estremamente magico in tutto questo. Non c’è altro luogo, oltre il mare, che sa essere – per me – ovunque, casa. Dei ricordi meravigliosi che suscitano e di quelli nuovi che si aggiungono al centro esatto del mio cuore. Al ritornare sempre dove ci si sente a casa.”

All images @Sara Rosellini

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Monica Bruni

Monica Bruni

Sono Monica. Amo la bellezza in ogni sua forma: i viaggi, l'arte, i libri, la fotografia e tutto ciò che viene creato con anima e passione. Scrivo guide di viaggio slow e itinerari alla scoperta di attimi di vita vera. Cerco sempre nuove strade, in viaggio e nella vita, che portino lontano dalle rotte più battute.
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