A volte nella vita dobbiamo solo trovare la giusta distanza. È un confine sottile che non è facile da trovare ma quando ci riusciamo troviamo il nostro equilibrio nella vita, nel lavoro, in coppia e, più in generale, nel nostro rapporto con gli altri.
Vi ho raccontato già in altre occasioni di come la mia vita sia cambiata negli ultimi anni. Ma per quanto io sia convinta che il cambiamento faccia parte della vita e sia necessario per crescere e migliorarci, non è mai facile cambiare. In ogni cambiamento lasciamo andare qualcosa e questo spesso può essere molto doloroso.
Rimettersi in gioco
Da quando, ormai quasi 5 anni fa mi sono rimessa in gioco, non ho avuto un momento di respiro e mi sono buttata nella mia nuova avventura cercando di dare il massimo.
Sia la mia attività di travel designer che la mia attività di travel blogger mi hanno dato grandi soddisfazioni e il 2019 è stato l’anno in cui finalmente ho iniziato a raccogliere i frutti di tanti sacrifici.
È stato un anno che mi ha portato anche tanti viaggi sia in Italia che fuori, dalle Canarie fino al meraviglioso viaggio in Myanmar.
Mi ha portato tante nuove conoscenze e in alcuni casi anche delle belle amicizie.
Insomma un periodo molto intenso in cui ogni momento libero l’ho dedicato allo studio e al cercare di acquisire sempre una maggiore professionalità.
Rallentare per ritrovarsi
Ma a fine anno qualcosa dentro di me si è spezzato. È come se tutta insieme mi fosse arrivata addosso la stanchezza accumulata negli ultimi anni e tutto è diventato più faticoso.
Mi sono ritrovata a compilare lunghissime liste di cose che volevo fare ma che non riuscivo a portare a termine. Anche scrivere sul blog e pubblicare sui social, che in questi anni mi hanno dato tanto, sembravano essere diventate imprese impossibili. E più mi sforzavo, più la fatica aumentava e meno riuscivo a fare. Fino a quando ho lasciato andare e mi sono ripresa del tempo per me ripartendo dalle origini e da quello che mi ha appassionato in questo mondo.
Ho ricominciato a leggere con calma, a uscire senza il cellulare in mano per fare foto o stories. A guardare un film senza controllare le notifiche, a passare del tempo con gli amici lasciando il telefono in borsa, a godermi un paesaggio senza la necessità di condividerlo. A non preoccuparmi se il mio blog non aveva un piano editoriale.
Ritrovare la giusta distanza
Ho temuto di non riuscire più a ritrovare la voglia e l’ispirazione, e che qualcosa si fosse spezzato definitivamente buttando via anni di fatiche. Ho pianto e mi sono disperata. Ma poi ho capito: avevo solo bisogno di ritrovare la giusta distanza.
Mi è tornata in mente la teoria di Schopenauer del dilemma dei porcospini, saltata fuori da chissà quale cassetto della memoria. Lui la applicava alle relazioni ma penso che possa adattarsi a qualsiasi aspetto della nostra vita.
“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
Spesso quando siamo troppo immersi in una situazione che sia un rapporto d’amore, un’amicizia o un’attività che ci appassiona perdiamo lucidità e obiettività.
Quante volte ci ritroviamo a dare ottimi consigli agli amici che si trovano in una situazione difficile ma poi annaspiamo e ci sembra di annegare quando ci ritroviamo nella stessa posizione?
È in quel caso che dobbiamo ritrovare la giusta distanza. Iniziamo così un balletto difficile, avanti e indietro tra la vicinanza che ci ferisce e la lontananza che ci fa sentire il freddo. Fino a quando non troviamo il giusto equilibrio.
Io sto ancora facendo un po’ avanti e indietro ma sento che mi sto avvicinando alla mia linea di equilibrio, alla giusta distanza che mi fa vedere il bello delle cose.
Vi siete mai trovati in un momento così, in cui avete avuto bisogno di allontanarvi un po’ per rivedere le cose con la giusta obiettività? Se avete voglia, scrivetemi le vostre storie nei commenti o per mail. Vi aspetto!
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4 commenti
Io lo sto facendo ora. Sto cercando di usare il cellulare il
Meno possibile, prendendomi momenti preziosi solo per me, senza metterli alla mercè di Chiunque. Cibo, scorci, pensieri. In un momento così delicato mi sono resa conto che vivere la quotidianità è quello di cui ho più bisogno.
Ne abbiamo tutti bisogno e in questo momento ce ne stiamo rendendo conto. Ho scritto questo post prima che la situazione in Italia peggiorasse così ma ora assume tutto un altro significato.
Questo post mi è piaciuto moltissimo. Io mi sono sentita così a gennaio. A febbraio con un po’ diautodisciplina ho ricominciato a scrivere. Poi ci si è messo il coronavirus a sparigliare le carte… Ora bisogna reagire per forza. Per tutti noi che lavoriamo nel turismo è un obbligo.
Un abbraccio
Grazie Raffi, sicuramente ci riprenderemo e forse le difficoltà di questo momento sono uno stimolo per ripartire ancora più cariche di prima. Un abbraccio anche a te