Cotswolds: cosa vedere e itinerario (con mappa) tra i villaggi più caratteristici della campagna inglese

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Stai organizzando un viaggio nelle Cotswolds e vuoi scoprire quali sono i villaggi più belli da visitare? In questa guida ti porto tra cottage in pietra color miele, itinerari panoramici e tappe imperdibili per vivere la campagna inglese in versione slow.

La prima cosa che colpisce nelle Cotswolds è la quiete. Una quiete profonda, intima, punteggiata solo dal fruscio degli alberi e dal passo lento di chi si prende il tempo. L’aria profuma di legna bruciata, i tetti spioventi delle case disegnano linee fiabesche contro il cielo grigio latte, e ogni porta è circondata da edera e rose rampicanti. Ogni villaggio sembra uscito da un romanzo vittoriano. E poi c’è quella luce soffusa che rende tutto più dolce, più ovattato, come se il tempo scorresse con un ritmo diverso.

Le Cotswolds sono Area of Outstanding Natural Beauty (AONB). Si tratta di aree protette dalla legge britannica per conservarne e valorizzarne la bellezza naturale. Le Cotswolds sono una vasta regione che si estende tra Oxford e Bath, attraversando cinque contee dell’Inghilterra: Gloucestershire, Oxfordshire, Warwickshire, Wiltshire e Worcestershire. È il cuore più autentico della campagna inglese, dove il tempo rallenta davvero — ed è proprio questo che rende un viaggio qui perfetto per chi ama il turismo lento, fatto di soste, silenzi e dettagli.

Il nome “Cotswolds” deriva da “wold”, che in inglese arcaico indicava le dolci colline e “cot” cioè recinto di pecore. Infatti la regione diventò famosa per le sue pecore la cui lana era già riconosciuta come pregiata e di buona qualità dai Romani. Ma fu durante il tardo Medioevo che le Cotswolds raggiunsero il loro massimo splendore e i suoi abitanti si arricchirono grazie ai mercanti che arrivavano da tutta Europa nelle “città della lana” per accaparrarsi quella con la qualità più pregiata. Ancora oggi si

Continua a leggere, ti racconto cosa vedere e il mio itinerario tra i villaggi più caratteristici delle Cotswolds.

Quando andare nelle Cotswolds

Il mio consiglio? Parti senza fretta e lasciati sorprendere dalla bellezza discreta della campagna inglese. Io ci sono stata in primavera e ho trascorso 4 giorni tra villaggi, stradine e colline fiorite. Ma anche in estate la luce è meravigliosa e le giornate lunghe ti permettono di esplorare con calma la regione. Se ami i colori caldi e quell’atmosfera un po’ malinconica tipica del foliage, l’autunno è perfetto. L’inverno, invece, è per i romantici: meno turisti, qualche fiocco di neve, pub con camino acceso e magari un mercatino di Natale nella piazza del villaggio. Non c’è una stagione sbagliata per scoprire le Cotswolds, solo un ritmo da abbracciare.

Quanti giorni ci vogliono per visitare le Cotswolds

Se puoi, concediti almeno 3 o 4 giorni per esplorare con calma le Cotswolds. I villaggi sono tutti abbastanza vicini tra loro, ma proprio per questo vale la pena dilatare il tempo e assaporare ogni tappa senza fretta: una passeggiata tra le colline, un tè con scone in un pub con travi a vista, una sosta imprevista in una bottega d’antiquariato.

In un weekend lungo puoi costruire un itinerario completo, ma se ami il turismo slow e vuoi goderti anche qualche camminata nella natura o una visita a Oxford o Bath, valuta anche 5 o 6 giorni. L’ideale? Alternare le tappe più famose ai villaggi meno noti, fermarti in una country house e lasciarti ispirare dal ritmo lento della campagna inglese.

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Come arrivare nelle Cotswolds

L’aeroporto più comodo per raggiungere le Cotswolds è Bristol, ma anche Londra rappresenta una base perfetta per iniziare il viaggio. Noi siamo atterrati a Londra Stansted — lo scalo più lontano rispetto alla regione — e in circa 2 ore e mezza siamo arrivati a Burford, la nostra prima tappa.

Per muoverti liberamente tra i villaggi ti servirà un’auto a noleggio: le distanze non sono enormi, ma i collegamenti tra un borgo e l’altro sono spesso assenti o poco frequenti. Io ti consiglio di prenotarla in anticipo (mi sono trovata bene con DiscoverCars) e di attivare una eSIM come Holafly (attraverso questo link avrai uno sconto del 5% sulla tua eSIM) per avere traffico dati illimitato sul telefono: con Google Maps sarà tutto più semplice, soprattutto tra rotonde e viuzze di campagna.

📍Puoi scaricare la mia mappa interattiva delle Cotswolds con tutte le tappe del mio itinerario qui.

Se invece non ami guidare — o preferisci evitare la guida a sinistra — ci sono diverse escursioni guidate in giornata da Londra che ti permettono di assaporare la bellezza delle Cotswolds senza pensieri:

Un’ottima opzione se hai poco tempo ma non vuoi rinunciare all’atmosfera da cartolina di questi villaggi senza tempo.

Il mio itinerario è diviso in 4 giorni ma puoi scegliere di condensarlo in 3 giorni o prenderti qualche giorno in più per un viaggio slow.

Itinerario nelle Cotswolds: giorno 1

Dopo l’arrivo all’aeroporto di London Stansted e il ritiro dell’auto a noleggio, è iniziato il nostro viaggio tra le strade della campagna inglese. Il primo giorno lo abbiamo dedicato a Burford, una delle porte d’ingresso alle Cotswolds, dove abbiamo deciso di dormire per la prima notte. Abbiamo scelto il The Crown at Shipton, una locanda deliziosa nella tranquilla frazione di Shipton-under-Wychwood, a pochi minuti da Burford. La camera era piccola ma curata con quel tipico gusto british fatto di colori tenui, stampe floreali e soffici piumoni. Ma ciò che ho amato di più è stato il pub con il grande salone con il camino acceso: perfetto per una cena informale e per iniziare la giornata successiva con una vera English Breakfast come si deve.

Per navigare, usare Google Maps o caricare foto in tempo reale, ti consiglio di attivare una eSIM Holafly: funziona subito, non serve cambiare SIM fisica e hai traffico dati illimitato durante tutto il viaggio.

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Io l’ho utilizzata durante il mio viaggio nelle Cotswolds e mi ha permesso di restare sempre connessa anche nei villaggi più isolati — perfetta per chi si sposta spesso in auto!

Burford

Burford è uno di quei villaggi che sembrano fatti apposta per diventare una cartolina: cottage in pietra color miele e tetti spioventi che si susseguono lungo la High Street in discesa, punteggiata da gallerie d’arte, negozietti d’antiquariato e pub dove il tempo si è fermato. Non a caso viene spesso considerato una delle cittadine più fotogeniche delle Cotswolds.

Passeggiando lungo la via principale, ti consiglio di fare una deviazione verso la St John the Baptist Church, imponente e silenziosa, circondata dal caratteristico cimitero inglese che racconta secoli di storia. La chiesa, iniziata nel 1160, custodisce memoriali di importanti famiglie locali, tra cui quello dedicato a Edmund Harman, barbiere personale di Enrico VIII. Se ti piacciono le storie curiose, cerca la fonte battesimale: vi è inciso il nome di Anthony Sedley, uno dei ribelli dell’esercito di Cromwell che vennero imprigionati nella chiesa nel 1649 e costretti ad assistere all’esecuzione dei loro compagni nel cimitero.

Un altro piccolo tesoro del villaggio è Reavley’s Pharmacy, fondata nel 1734 e considerata la più antica farmacia d’Inghilterra, ancora in attività.

La sera abbiamo cenato al The Royal Oak, un pub dall’atmosfera calda e accogliente dove ho assaggiato una delle migliori pies del viaggio: croccante fuori, morbida e saporita all’interno. È uno di quei posti dove incontri gli abitanti del villaggio che si ritrovano per una pinta di birra e due chiacchiere, e dove ti senti subito a casa, anche se sei lì per la prima volta.

📌 Info utili – Giorno 1 nelle Cotswolds

🍽 Dove mangiare

  • The Royal Oak: classico pub inglese con ottime pies e atmosfera autentica.

🛏 Dove dormire

  • The Crown at Shipton: locanda intima a Shipton-under-Wychwood, con pub interno e camere in stile british. Consigliata per atmosfera e colazione.

Itinerario nelle Cotswolds: giorno 2

Il secondo giorno, dopo la colazione inglese al The Crown at Shipton, abbiamo iniziato il nostro itinerario tra le curve morbide della campagna e villaggi che sembrano sospesi nel tempo, punteggiati da cottage fiabeschi e chiese normanne.

Ilmington e Honington

Ilmington e Honington non sono i villaggi che ho amato di più — non c’è un vero centro con negozi e pub — ma è qui che ho trovato alcune delle case più belle di tutta la zona. Forse non sono i villaggi più adatti ai turisti ma è uno di quei luoghi in cui potrei vivere.

Adagiato ai piedi delle Campden Hills, Ilmington è un villaggio rimasto intatto nei secoli. Le case in pietra color miele, il verde brillante dei prati e il suono delle campane che si diffonde tra la campagna danno subito l’idea di un’Inghilterra gentile, autentica, vissuta.

Passeggiando tra le stradine tranquille, raggiungiamo la St Mary’s Church, nascosta oltre un piccolo sentiero. L’interno è un gioiello con banchi in rovere degli anni ’30 realizzati dal maestro artigiano Robert Thompson, riconoscibile per la sua firma insolita: piccoli topolini intagliati nel legno, ne potrete contare undici sparsi nella chiesa!

Se hai tempo, concediti una pausa al Howard Arms, una locanda affacciata sulla village green: perfetta per un tè o anche per dormire, se ami i luoghi raccolti e autentici.

A pochi minuti di auto si trova Honington, dove abbiamo fatto una breve sosta. Qui si trova il cottage con tetto di paglia più incantevole che abbiamo visto in tutto il viaggio. Si chiama Rose Cottage e, credimi, sembra la location perfetta per un film in costume. Il cottage è privato, quindi niente visita, ma puoi fermarti per una foto: è un piccolo incanto di pietra e fiori.

Chipping Campden

Da Honington ci spostiamo verso una delle tappe più celebri delle Cotswolds: Chipping Campden, a soli 10 minuti di auto. Questa cittadina è uno dei centri meglio conservati dell’intera area e segna l’inizio del Cotswold Way, un percorso a piedi attraverso la natura ed i villaggi delle Cotswolds che termina a Bath.

La strada principale è un esempio perfetto dello stile Arts and Crafts. Un tempo centro commerciale del fiorente mercato della lana, oggi conserva edifici originali, botteghe, e una splendida Market Hall del 1627, simbolo del passato mercantile del villaggio.

Alla fine del paese si trova la suggestiva Church of St James, una delle cosiddette “chiese della lana”, costruita grazie alle donazioni dei ricchi mercanti.

Abbiamo pranzato all’Eight Bells Inn, un pub tradizionale con atmosfera calda e ottimi piatti locali. Ideale per una pausa prima di ripartire.

Broadway & Broadway Tower

Il pomeriggio lo dedichiamo a Broadway, una vera e propria cartolina delle Cotswolds. La High Street è una delle vie più eleganti delle Cotswolds, fiancheggiata da caffè, ristoranti, negozietti artigianali e gallerie d’arte. Il villaggio fu rifugio di scrittori e pittori come Oscar Wilde, Henry James, Claude Monet, che qui cercavano quiete e ispirazione.

A pochi minuti di auto o con una breve passeggiata si arriva alla spettacolare Broadway Tower, una torre neogotica alta 30 metri. La torre fu concepita dal celebre paesaggista “Capability” Brown e realizzata nel 1798 su progetto dell’architetto James Wyatt per volere del sesto conte di Coventry. La sua struttura richiama una torre sassone: torrette, merli, balconi e persino gargoyle, in una fusione di stili decisamente eccentrica. Doveva fungere da punto di osservazione — e infatti, nelle giornate limpide, dalla cima si possono ammirare fino a 16 contee inglesi.

Intorno alla torre si estende un parco naturale abitato da cervi rossi, un branco fondato negli anni ’80 da Hans-Eugen Will. Il maestoso esemplare maschio si chiama Lancelot, in omaggio al paesaggista che ideò la torre. Nei mesi estivi potresti persino scorgere un cucciolo nascosto tra i cespugli, ancora troppo piccolo per unirsi al branco.

C’è una caffetteria, un parcheggio comodo e tutta l’area è ben attrezzata per una visita piacevole. L’ingresso alla torre è a pagamento, e ti consiglio di acquistare il biglietto in anticipo, soprattutto in alta stagione.

📌 Info utili – Giorno 2 nelle Cotswolds

🍽 Dove mangiare

🛏 Dove dormire

Itinerario nelle Cotswolds: giorno 3

Il terzo giorno è iniziato presto con l’ormai abituale ricca colazione all’inglese prima di rimetterci in viaggio alla scoperta delle Cotswolds. CI ha regalato una splendida giornata di sole e la scoperta di alcuni dei villaggi che ho amato di più.

Bibury

Bibury è stato definito “il più bel villaggio dell’Inghilterra” dallo scrittore William Morris. Ti troverai di fronte a una delle immagini più suggestive delle Cotswolds: la fotografatissima Arlington Row, con le sue casette medievali dal tetto spiovente costruite dai monaci nel 1380. Un tempo erano ovili, poi divennero dimore per i tessitori: oggi sono uno dei simboli più iconici delle Cotswolds. Se vuoi regalarti una vacanza davvero speciale, alcuni dei cottage possono essere affittati! Puoi prenotarli sul sito del National Trust.

Non c’è una prova che questa strada sia stata di ispirazione per Il Signore degli Anelli di Tolkien, come invece per altri luoghi delle Cotswolds, ma la sua atmosfera pittoresca e medievale, con le case di pietra e l’edera rampicante, ricorda i paesaggi dei villaggi e delle locande della Terra di Mezzo.

Ti consiglio di arrivare qui presto al mattino, prima che arrivino i bus turistici, per goderti il silenzio rotto solo dal rumore dell’acqua del fiume Churn, che attraversa il villaggio, popolato da trote, anatre e cigni. Le sue acque limpide scorrono lente accanto a cottage in pietra e piccoli ponticelli. Se hai tempo, esplora anche la chiesetta sassone e i sentieri che costeggiano il fiume, perfetti per una breve passeggiata

Poco distante da Arlington Row c’è la Bibury Trout Farm, nata nel 1902, e lo storico Swan Hotel, consigliato per la sua atmosfera tipicamente british.

Stow-on-the-Wold

Il villaggio di Stow-on-the-Wold è stato la seconda tappa della giornata. Si trova in cima alla collina di Stow Hill in una posizione strategica, nel punto in cui si incrociano sette importanti strade tra cui la Fosse Way, costruita dai Romani. Nel Medioevo fu un importante centro per il commercio della lana, e ancora oggi la sua grande Market Square racconta quel passato: spaziose aree per il bestiame, locande storiche, botteghe e antiquari.

Anche qui ti consiglio di perderti tra le viuzze, lasciandoti incantare dai vicoletti in pietra e dagli angoli nascosti che si aprono tra una casa e l’altra. Per pranzo è d’obbligo una sosta al The Porch House, che si dice essere il pub più antico d’Inghilterra, attivo sin dal 975. Oppure puoi prenderti una pausa con un Afternoon Tea da Lucy’s Tea Room: perfetto se ami sandwiches e scones serviti su alzatine floreali.

Non perdere la Chiesa di St Edward, su una collina a pochi passi dal centro storico. Costruita sui resti di un antica chiesa normanna, l’attuale edificio risale al XIII secolo. È nota (e super fotografata!) soprattutto per la porta in legno che sembra abbracciata dalle radici nodose di due antichi tassi. Pare che Tolkien abbia soggiornato a Stow-on-the-Wold e che proprio questa porta abbia ispirato la “Porta di Durin” ne Il Signore degli Anelli. Per vederla cammina lungo la parete ovest fino al portico nord.

Moreton-in-Marsh

Moreton non è il villaggio più affascinante, almeno a prima vista — il grande parcheggio centrale ne smorza un po’ l’atmosfera — ma vale comunque una sosta.

Il simbolo del villaggio è la Curfew Tower risalente al sedicesimo secolo. Secondo una leggenda, la sua campana suona ogni sera dal 1860 grazie a una donazioni di un certo Robert Fry, che fu salvato dalla nebbia e riuscì a ritrovare la via di casa proprio grazie a quel suono.

Per gli amanti del fantasy, qui c’è un’altra chicca: si dice che il The Bell Inn abbia ispirato la locanda del “Il Puledro Impennato” de Il Signore degli Anelli. All’interno troverai mappe della Terra di Mezzo e disegni dedicati al mondo di Tolkien. Anche se non sei un fan, vale la visita.

Moreton-in-Marsh è uno dei pochi villaggi con una stazione ferroviaria, quindi facilmente raggiungibile in treno dalle città più grandi, compresa Londra.

Bourton-on-the-Water e i villaggi Upper e Lower Slaughter

Conosciuto come la “Venezia delle Cotswolds” (definizione che non amo, ma tant’è), Bourton-on-the-Water è uno dei villaggi più fotografati e frequentati della regione. L’atmosfera cambia a seconda delle stagioni. Il villaggio è attraversato dal fiume Windrush lungo le cui sponde, nelle giornate più calde, le famiglie si fermano per un picnic mentre i bambini si divertono a giocare nell’acqua bassa.

In autunno e in inverno l’atmosfera è più tranquilla e i ponticelli in pietra creano un’atmosfera particolarmente romantica, integrandosi perfettamente tra case, pub e tea room.

Se riesci, evita la domenica o vai nel tardo pomeriggio, quando i turisti iniziano ad andar via e la luce si riflette sull’acqua in modo incantevole.

Tra le tappe curiose:

  • il Model Village, una replica in miniatura del villaggio stesso
  • il Motoring Museum, con auto e cimeli d’epoca
  • il Dragonfly Maze, un labirinto in siepe divertente anche per i grandi

Per una merenda a Bourton-on-the-Water, Bakery on the Water è una sosta obbligata. Se invece preferisci un pub tradizionale, il Kingsbridge Inn, è il posto dove bere una birra e mangiare un sandwich o il tradizionale fish and chips.

Se hai tempo, ti consiglio una passeggiata lungo i sentieri che portano a Lower e Upper Slaughter. Da Bourton puoi raggiungerli facilmente a piedi: si tratta di due villaggi minuscoli, quasi irreali per quanto sono silenziosi e curati. In particolare, Lower Slaughter, con il suo vecchio mulino ad acqua, sembra sospeso nel tempo.

Proseguendo lungo il sentiero e costeggiando i canali, si arriva a Upper Slaughter, dove ti accoglie la chiesa di St Peter, qualche cottage, costruito sempre con la caratteristica pietra delle Cotswolds, e un’aria da campagna inglese che difficilmente si dimentica.

Cirencester

Chiudiamo la giornata con una visita a Cirencester, la città più grande delle Cotswolds, considerata la capitale storica della regione. In epoca romana si chiamava Corinium Dobunnorum, e si dice fosse la seconda città più importante dopo Londra. Durante il VI secolo i Sassoni distrussero la città e fu ribattezzata “Coryn Ceasre”, da cui il nome attuale.

Il centro è vivace, pieno di locali, pub e negozi. La cattedrale di Saint John domina la piazza, fatta ricostruire nel Cinquecento grazie ai fondi dei mercanti di lana. Se capiti il venerdì, troverai anche un bel mercato di prodotti artigianali e gastronomici.

Da non perdere:

  • la Black Jack Street, con le sue botteghe e il Jesse’s Bistro
  • il Corinium Museum, con reperti romani e mostre temporanee
  • il Cirencester Park, una tenuta immensa di 1200 ettari progettata da Alexander Pope

Nel cuore del Cirencester Park si trovano i resti dell’antica Abbazia di St. Mary, completamente demolita nel 1539. Oggi ne resta solo un arco normanno e un tranquillo lago artificiale: perfetti per concludere la giornata con una passeggiata nel verde.

📌 Info utili – Giorno 2 nelle Cotswolds

🍽 Dove mangiare

🛏 Dove dormire

  • The Swan Hotel, Bibury – Storica locanda del 1600 con vista sul fiume, perfetto per un soggiorno romantico
  • The Bell Inn, Moreton-in-Marsh – Pub storico con camere, legato al mondo di Tolkien
  • Lords of the Manor Hotel, Upper Slaughter – Dimora di charme immersa nel verde, per una notte da favola
  • Eliot Arms, South Cerney – Accogliente locanda di campagna con pub e camere curate

Itinerario nelle Cotswolds: Giorno 4

Il quarto giorno è stato un crescendo di meraviglia. Abbiamo scoperto villaggi che sembrano rimasti fermi nel tempo, e uno in particolare che si è guadagnato un posto speciale nel mio cuore.

Castle Combe

Te lo dico subito: Castle Combe è il villaggio che mi ha conquistata più di tutti. Minuscolo, silenzioso, perfetto in ogni dettaglio. Qui non ci sono insegne moderne né cavi elettrici a vista, e ogni casa sembra appartenere a un’epoca che non esiste più.

A Castle Combe vivono poco più di 350 persone e molte delle abitazioni lungo la via principale furono costruite tra il XIII e il XVI secolo. Da allora non sono quasi più sorte nuove costruzioni, e questo lo rende una delle location più autentiche delle Cotswolds, spesso scelta per ambientazioni storiche. Nel 2010, Steven Spielberg lo scelse per girare alcune scene di War Horse, e all’interno della chiesa di St Andrew puoi vedere alcune foto del set. Sempre qui si trova anche uno degli orologi ancora funzionanti più antichi d’Inghilterra.

Al centro del villaggio si erge la Market Cross del XIV secolo, a ricordare l’antica funzione di mercato del borgo. In un angolo della piazza troverai un dettaglio delizioso: un piccolo banchetto in “good faith”, dove una signora del paese lascia torte fatte in casa e bevande, invitando i visitatori a servirsi e lasciare un’offerta. Una pausa dolce, nel vero senso della parola.

Lacock

A pochi chilometri da Castle Combe si trova un altro villaggio da cinema: Lacock. Non è solo un modo di dire — qui sono state realmente girate scene di Harry Potter, Downton Abbey, Orgoglio e Pregiudizio e altre produzioni della BBC.

Il National Trust gestisce gran parte del villaggio, mantenendone intatta l’atmosfera storica. Case a graticcio, insegne dipinte a mano, botteghe in legno scuro e angoli che sembrano fermi al XVIII secolo: ogni scorcio è perfettamente fotogenico.

Da non perdere la Lacock Abbey, ex monastero e poi dimora privata, che divenne anche la casa di William Henry Fox Talbot, l’inventore della fotografia moderna. Oggi ospita un piccolo museo dedicato a lui, oltre agli interni storici. Se sei fan di Harry Potter, riconoscerai immediatamente il chiostro e la sacrestia, quest’ultima usata per le lezioni di Pozioni con il Professor Piton.

Marlborough

Ci spostiamo leggermente fuori dalle rotte classiche per visitare Marlborough, una cittadina elegante e vivace, famosa per la sua High Street ampia e ariosa, tra le più larghe d’Inghilterra.

Perfetta per una pausa tra boutique indipendenti, librerie, antiquari e caffetterie, Marlborough è anche legata a curiosità storiche e leggende affascinanti. Si dice che qui si trovi il tumulo funerario del mago Merlino, nascosto nel parco del Marlborough College, una delle scuole più prestigiose d’Inghilterra, frequentata anche da Kate Middleton.

Una cittadina da vivere con calma, tra passeggiate e qualche sosta golosa.

Marlborogh - Cotswolds

Painswick

Chiudiamo la giornata a Painswick, soprannominata la Regina delle Cotswolds per la sua eleganza sobria e l’architettura tradizionale perfettamente conservata. Il cuore del villaggio è la chiesa di St Mary, circondata da 99 alberi di tasso potati come sculture. La leggenda vuole che il centesimo non attecchisca mai… per volere del demonio!

Painswick prosperò grazie al commercio della lana e molte case del centro lo raccontano ancora oggi. In Bisley Street potrai notare le caratteristiche donkey doors, porte allargate per permettere agli asini di entrare nelle abitazioni con i cesti carichi di lana.

Qui si respira un’atmosfera più intima rispetto ad altri villaggi: le strade in pietra grigia (che si distingue dalla classica pietra delle Cotswolds color miele), i dettagli architettonici, i giardini nascosti rendono Painswick una tappa perfetta per chi ama la bellezza discreta.

📌 Info utili – Giorno 4 nelle Cotswolds

🍽 Dove mangiare

  • The Old Stables, Castle Combe – Caffetteria accogliente nel cuore del villaggio, perfetta per una pausa dolce o un pranzo leggero
  • The Red Lion, Lacock – Pub storico con travi a vista, cucina inglese tradizionale e birre locali
  • Rick Stein Restaurant, Marlborough – Piatti a base di pesce e cucina moderna
  • The Oak, Painswick – Ristorante e wine bar

🛏 Dove dormire

  • The Castle Inn, Castle Combe – Locanda storica nel cuore del villaggio, atmosfera intima e camere con travi a vista
  • The Manor House, Castle Combe – Hotel di charme in una residenza signorile
  • Sign of the Angel, Lacock – Antica locanda del XV secolo con camere romantiche e cucina raffinata
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Monica Bruni

Monica Bruni

Sono Monica. Amo la bellezza in ogni sua forma: i viaggi, l'arte, i libri, la fotografia e tutto ciò che viene creato con anima e passione. Scrivo guide di viaggio slow e itinerari alla scoperta di attimi di vita vera. Cerco sempre nuove strade, in viaggio e nella vita, che portino lontano dalle rotte più battute.
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