Tour in Provenza

Provenza on the road: guida completa di un viaggio indimenticabile

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La Provenza, nel cuore della regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, è una delle mete più affascinanti del sud della Francia. Famosa per i suoi campi di lavanda, i villaggi arroccati, il clima mediterraneo e i mercatini tipici, la Provenza conquista ogni anno migliaia di viaggiatori. In questo articolo ti porto alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli da visitare in Provenza e non solo. Se hai il desiderio di perderti tra le strade di campagna, mercatini di paese e villaggi fermi nel tempo, strade bordate di alti cipressi, profumi decisi ed intensi questo articolo fa al caso tuo.

Questa è la meta perfetta per innamorarti. Per innamorarti di te stesso, del tuo compagno di vita, del tuo destino. Per cadere folle d’amore in luoghi dai ritmi lenti, dove l’aria profuma di erbe selvatiche e lavanda. Il sole riscalda i tetti ocra dei villaggi arroccati. La spesa viene fatta al mercato, portata rigorosamente nella cesta di paglia con immancabile mazzo di fiori che spunta comprato insieme alla frutta, verdura e formaggi erborinati da perdere la testa. Baguette sotto braccio, la gente si ritrova nei bistrot a bere cappuccini insieme al pranzo o rosè per accompagnare i racconti a fine giornata. Le persone si parlano, si salutano, giocano a pétanque nelle piazze dei paesi all’ombra di platani ed olmi.

Per questa fuga d’intenti e d’amore ho pensato di consigliarti ben 11 luoghi da visitare per il tuo tour della bassa Provenza partendo però dalla Camargue.
É un viaggio itinerante, quindi, è necessaria la macchina per spostarsi da un luogo all’altro.
Io sono partita da Genova, direttamente in macchina, (la vicinanza alla Francia ci aiuta) facendo una tirata unica siamo arrivati alla destinazione più lontana dalla quale abbiamo iniziato il tour, per poi snocciolare pian piano ogni singola tappa e godendoci il viaggio.

Come arrivare in Provenza

Se non viaggi con la tua auto, l’aeroporto più comodo per raggiungere la Provenza è Nizza Côte d’Azur, ben collegato con voli diretti dall’Italia.
Una volta atterrato, ti consiglio di noleggiare un’auto per esplorare la regione in libertà: le distanze tra borghi e campagne sono brevi, ma difficili da coprire con i mezzi pubblici.
Su Discovercars trovi spesso tariffe convenienti e puoi confrontare le offerte delle principali compagnie di noleggio.

Tappa 1: Aigues-Mortes – mura medievali, saline rosa e spirito della Camargue

Il nostro itinerario per questa vacanza francese è partito dalla selvaggia e sorprendente Camargue, con una tappa sicuramente più unica che rara: Aigues-Mortes. Un mix tra storia medievale, natura, saline rosa e fenicotteri, altrettanto rosa! Ti racconto la sua atmosfera fascinosa dispensandoti consigli pratici.

Aigues-Mortes è un luogo fuori dal tempo: ciò che colpisce sono le mura perfettamente conservate e le saline dai colori surreali. Siamo nel cuore della Camargue, che si apre tutto intorno come un paesaggio dipinto, tra cavalli bianchi, lagune salate e vento che profuma di mare e terra. Per visitarla al meglio il mio consiglio è parcheggiare la macchina appena fuori le mura e girare a piedi la città vecchia. Le ramparts (mura fortificate) sono tra le meglio conservate di tutta la Francia, costruite nel XIII secolo da Luigi IX come punto di partenza per le Crociate. Camminarci sopra, con vista a 360° sulle saline e i canali, è un’esperienza unica. A tal proposito, assolutamente da fare e vedere è la Tour de Constance, la grande torre che fu anche prigione: la vista dall’alto è mozzafiato. Fare il giro completo delle mura (circa 1,6 km) è estremamente panoramico e suggestivo.

Una delle attrattive più suggestive è la visita alle Salins du Midi, le saline appena fuori dal centro. Distese enormi di acqua rosa, dovute a un’alga particolare, creano un paesaggio immaginario e fanno da specchio alle mura medievali della città. Inutile dirti che lo scenario è pazzesco. Le saline sono visitabili. Puoi scegliere una visita guidata in trenino, oppure fare un percorso a piedi o in bici. Noi le abbiamo tranquillamente girate a piedi approfittandone per scattare foto in tutta tranquillità e goderci la particolarità del luogo. Le saline sono attive e producono sale marino di altissima qualità che puoi acquistare. In estate, con la luce giusta, il contrasto tra cielo blu, acqua rosa e cumuli di sale è qualcosa di magico.

Provenza on the road: Camargue . Aigues Mortes - Sara Rosellini

Se resti anche la sera (altamente consigliato!), ti suggerisco un’uscita al tramonto verso le saline: la luce dorata trasforma il paesaggio in qualcosa di quasi lunare. Noi ci siamo limitati semplicemente a osservare e ad ascoltare il silenzio. Indimenticabile.
Aigues-Mortes è stata una delle sorprese del nostro viaggio, sicuramente meno “instagrammata” di altri luoghi, ma con un’anima fortissima. Qui si respira la Provenza più selvaggia, più vera. E se ami i luoghi sospesi tra natura e storia non potrai non innamorartene.
Il mio consiglio è quello di spostarsi alla seconda tappa la sera così da avere la giornata successiva piena per esperienze nella Camaugue più autentica!

Dove dormire:

Visto che comunque la prima notte dormirai qui ecco i miei consigli:

Maison de Mon Père è una raffinata maison d’hôtes situata nel cuore della città medievale di Aigues-Mortes, a pochi passi dalle mura storiche. Ospitata in una dimora d’epoca, offre un ambiente autentico e curato nei dettagli, con camere eleganti dotate di aria condizionata, TV a schermo piatto, bagno privato e, in alcune, terrazza con vista sui bastioni

Boutique Hôtel des Remparts & Spa: Situato all’interno dei bastioni medievali, questo raffinato hotel sorge in un’ex caserma del XVIII secolo. Offre camere spaziose con pareti in pietra, soffitti alti e bagni eleganti. Il centro benessere comprende una piscina interna riscaldata, jacuzzi e trattamenti a base di sali rosa della Camargue. Il lounge bar con terrazza panoramica offre una vista mozzafiato sulla Torre di Costanza.

La Villa Mazarin: Ospitato in un edificio del XV secolo, questo hotel combina eleganza storica con comfort moderni. Offre una piscina coperta, jacuzzi, hammam e un ristorante che serve cucina regionale.

Tappa 2: SAINTES-MARIES-DE-LA-MER – La Camargue selvaggia, cavalli bianchi e spiritualità gitana

Ci spostiamo dalle saline rosa e i fenicotteri di Aigues-Mortes per dirigerci a Saintes-Maries-de-la-Mer. Anche qui verrai accolto da atmosfera diversa ma unica. Si tratta di un borgo marinaro ai confini della terra, dove la cultura gitana, il mare, i cavalli e la natura si fondono in un mix sorprendente ed affascinante. Qui si respira il vento salato del mare, senti i richiami dei gabbiani, vedi i cavalli bianchi della Camargue pascolare liberi, i tori, i fenicotteri e ti sembrerà di essere lontanissimo da tutto, anche se sei ancora nel sud della Francia.

Il mio consiglio spassionato, che se sentissi il mio tono di voce risulterebbe quasi come un ordine da eseguire senza dissenso alcuno, per vivere la Camargue come un vero “gardian”, i cowboy della zona, è quello di concederti il tempo per un’escursione a cavallo tra lagune, paludi e canneti. Questo è un modo unico per immergersi nella natura e avvicinarsi a cavalli, tori e uccelli di questa regione ricca in specie di flora e fauna uniche.

Cavalcare nella luce dorata del tramonto, con il rumore dell’acqua, le saline rosa ai lati e l’aria salmastra che ti avvolge sarà sicuramente uno di quei momenti che ti resteranno nel cuore per sempre.
Le passeggiate a cavallo nella laguna di Saintes-Maries-de-la-Mer sono una delle esperienze più autentiche e suggestive che puoi vivere in tutta la Camargue. È qualcosa che va oltre la semplice “attività turistica”: ti permette di entrare davvero nel paesaggio, circondato da natura selvaggia, acqua, luce e vento. Appena sali sul dorso di un cavallo bianco di Camargue, tutto rallenta.

Si parte da una mas o da un maneggio poco fuori il paese, lungo strade sterrate che pian piano si perdono tra canneti, stagni e lagune. I suoni cambiano: il fruscio delle zampe nell’acqua, il richiamo degli uccelli, il vento che sposta l’erba alta e accarezza i capelli. E ogni tanto un gruppo di fenicotteri rosa che si alza in volo davanti a te. È poesia in movimento. Magia allo stato puro. Al mattino presto la luce è dorata, l’aria è fresca e c’è silenzio assoluto. Al tramonto i colori diventano caldi, riflessi sull’acqua, fenicotteri che si muovono lentamente. Un’esperienza quasi spirituale che ti connette con la natura e con un ritmo più lento. Qui ti accorgi che la Camargue non si visita: si vive.

Dove fare le escursioni

Devo ammettere che non ricordo il nome del maneggio al quale ci siamo rivolti per questa esperienza “mistica” passatemi il termine, ma da una ricerca ho trovato questi maneggi. Credo che effettivamente poi uno valga l’altro ma vi metto qui di seguito le informazioni che ho trovato. 

  • Les Arnelles è situato nel cuore della riserva naturale e offrono passeggiate nella laguna e sulla spiaggia anche al tramonto. La durata delle escursioni varia da 1h, 2h o 3h così come i prezzi proprio in base al tipo di escursione che decidi di fare. Vanno da 35€ (1h) a circa 85€ (3h).
  • Chez Elise – Promenades à Cheval è un ambiente più familiare e rilassato rispetto al primo e propongono itinerari tra stagni, argini e saline solo alcune passeggiate terminano sulla spiaggia. Ottimo per principianti o famiglie. Puoi prenotare solo via telefono o direttamente sul posto.
  • Lou Mistrau Tradizione camarguese vera: mas tipica, cavalli autoctoni. Le guide sono locali e durante la passeggiata ti raccontano storie e leggende sul posto. È un’esperienza molto “genuina”. Offrono anche passeggiate private per coppie o piccoli gruppi.

In estate: prenota con anticipo e porta sempre cappello + acqua. Pantaloni lunghi leggeri, Scarpe chiuse o da trekking, appello o bandana, occhiali da sole, fotocamera (meglio di uno smartphone se puoi: ci sono panorami stupendi).

Ma Saintes Maries de la Mer non è solo natura e cavalli. La chiesa di Notre Dame de la Mer è il cuore spirituale del paese, fortemente legata al culto di Santa Sara. Puoi visitare la chiesa e anche salire sul tetto per godere di una vista mozzafiato a 360° sul paese e sul mare.
Questa chiesa è un luogo di pellegrinaggio dei gitani (soprattutto a maggio). In questo periodo, infatti, viene festeggiata la festa di Santa Maria del Mare (in francese Les Saintes Maries de la Mer) è una celebrazione molto sentita che si svolge a fine maggio. È una festa religiosa gitana dedicata alle Sante Marie (Maria Salomè e Maria Jacobé) insieme alla venerazione di Santa Sara, chiamata anche Sara la Nera, la patrona dei gitani. Proprio per quest’ultimo motivo in questi giorni migliaia di gitani da tutta Europa si radunano qui ogni anno.

Il fascino di questa festa è raccontato da devoti, turisti, religiosi e curiosi che ogni anno si uniscono per assistere alle processioni e vivere un’atmosfera surreale, intensa e spirituale.
Nello specifico il 24 maggio la statua di Santa Sara viene portata in processione fino al mare. Il 25 maggio le statue delle due Marie vengono portate anche loro fino al mare, su cavalli bianchi camarguesi. La processione è accompagnata da musica tradizionale gitana, canti religiosi, cavalli, e una profonda spiritualità. Tutto molto folcloristico direi! Sicuramente l’evento è un bel mix affascinante di cultura gitana, tradizione cattolica e folklore locale.
Noi abbiamo pernottato qui in una magione coi cavalli, meravigliosa. Consiglio per prendere coscienza con la suggestività del luogo.

Dove dormire:

Per pernottare ti consiglio Camargue Mas le Sauvageon. Un’ex scuderia dal quale hanno ricavato piccoli appartementi privati in pieno stile, distante 20 minuti a piedi da Parc Naturel Regional de Camargue e a 5 km dal centro di Saintes-Maries-de-la-Mer in un’area rurale della città. Le Parc Ornithologique de Pont de Gau dista 2 km dall’hotel. La proprietà gentile e ospitale con colazione da perdere la testa.
Oppure Le Mas des Sables, un agriturismo tra cavalli e lagune, poco fuori dal paese

Per mangiare ti consigli odi provare posti poco turistici e assolutamente locali per assaggiare i piatti tipici camarguesi, carne di toro, riso rosso, pesce fresco.

Tappa 3: Saint-Rémy-de-Provence – arte, mercati e uliveti

Ci spostiamo poi dalla particolare Saint Marie de la Mer per dirigerci verso Saint-Rémy-de-Provence, un paese vivo ed affascinante. Il centro è raccolto, elegante, perfetto per una giornata tranquilla tra passeggiate, cultura e ottimo cibo. Il cuore del paese è costellato di stradine acciottolate che si incrociano tra loro formando un dedalo di botteghe, gallerie d’arte, caffè e piazzette piene di vita. Ogni angolo profuma di sapone di Marsiglia, lavanda e pane appena sfornato. Se riesci ad organizzare vai a Saint-Rémy di mercoledì mattina, è il giorno di mercato e l’atmosfera è magica. Bancarelle con spezie, formaggi, frutta secca, abiti in lino, ceramiche, insomma, sarà difficile uscire a mani vuote.

Una delle cose più belle è il percorso a piedi che porta al Monastero di Saint-Paul-de-Mausole, l’ex ospedale psichiatrico dove Van Gogh visse e dipinse per un anno. Il cammino è breve (circa 1 km dal centro) ed è punteggiato da pannelli che riproducono i suoi quadri, posizionati esattamente nei luoghi dove li ha dipinti. Il monastero è visitabile (ingresso 6€): una struttura semplice, immersa tra ulivi e cipressi, con il suo celebre giardino interno. Silenzioso, toccante. Dentro, la ricostruzione della stanza di Van Gogh è suggestiva.
Per visitarla basta mezza giornata. Il mio consiglio è quello di arrivare nel pomeriggio e fermarvi poi qui almeno una notte.

Dove dormire:

A tal proposito ti consiglio Le Mas de Chabran per un soggiorno da sogno.  La storia di questo luogo è magica. Le Mas de Chabran non offre solo una fuga romantica, ma anche l’opportunità di immergersi nell’essenza della Provenza, con un servizio discreto e impeccabile e un’attenzione personalizzata ai dettagli che garantiscono un soggiorno indimenticabile, senza eguali! Una dimora storica perfettamente restaurata che, come casa di famiglia, presta particolare attenzione a ogni dettaglio per il soggiorno di noi ospiti. Offrono anche esperienze su misura per garantire e dare il benvenuto anche a famiglie con bambini offrendo attività adatte a loro.

Se invece volete perdervi nella pace e tranquillità di Saint Remy per qualche giorno in più, vi consiglio Le Chateau des Alpilles che si trova ai piedi delle Alpilles, alle porte di Saint-Rémy-de-Provence.
Fin dall’ingresso, il fascino è evidente. Dopo un maestoso viale di platani, questa splendida proprietà si estende su sette ettari coltivati con essenze esotiche e rigogliose. È in questo ambiente sublime e intimo che sorge la Maison de Maître, splendidamente restaurata. Ciò che conta qui è senza dubbio il fascino. Un indirizzo chic e autentico nel cuore della Provenza.

Tappa 4: Avignone – la città dei Papi

Ponte Avignone
Foto by ryan klaus @canva

Eccoci giunti ad Avignone (Avignon) che è sicuramente una città affascinante, ricca di storia, arte e cultura. È famosa per essere stata la sede papale nel XIV secolo e conserva ancora molte testimonianze di quel periodo. Proprio per questo motivo ho dedicato a questa maestosa città un articolo a sé, che puoi trovare qui ma, avendola inclusa nell’itinerario come giusto che sia, cercherò di essere abbastanza sintetica ed elencarti, in poche righe, gli imperdibili di Avignone. Premetto che la visita alla città richiede di dedicarle qualche giorno.

  • Palais des Papes (Palazzo dei Papi)
  • Pont Saint-Bénézet (Ponte di Avignone)
  • Cattedrale di Notre-Dame des Doms
  • Le mura della città
  • Museo Calvet
  • Rue des Teinturiers
  • Museo Angladon

Nell’articolo completo troverai la descrizione dettagliata per ogni luogo elencato e altre idee e suggerimenti divertenti tra dove fare colazione, giri in bici, fiere e mercati di antiquariato, enoteche, giri in barca sul Rodano e altro ancora.

Lasciamo la movimentata Avignone per spostarci nella “piccola Venezia provenzale”, L’Isle Sur la Sorgue.

Tappa 5: L’Isle-sur-la-Sorgue – La piccola Venezia provenzale

Arrivare a L’Isle-sur-la-Sorgue è come entrare in un’altra Provenza: fresca, verde, fatta d’acqua e riflessi. Un intreccio di canali, ponticelli e ruote di mulino accolgono i viandanti e turistidiffondendo subito un senso di pace immediato. Chiamata la “Venezia del Vaucluse”, L’Isle è costruita sull’acqua della Sorgue, un fiume dalle acque limpide e fredde, che nasce poco più a monte. L’effetto è incantevole: case con le fondamenta a pelo d’acqua, piccole passerelle, salici piangenti e locali affacciati sui canali. Gironzolare senza meta, lasciarsi trasportare dai rumori dell’acqua e dai profumi di pane e sapone che escono dalle botteghe è il modo migliore per visitarla. Ovunque si respira relax e gusto per le cose belle. Per visitarla mezza giornata è sufficiente, ma ci si può anche fermare per cena e godersi la sera.

Uno degli aspetti più famosi di L’Isle-sur-la-Sorgue, però, è il suo amore per l’antiquariato. Il paese ospita circa oltre 300 antiquari e ogni domenica si tiene un mercato dell’antiquariato e delle pulci tra i più grandi d’Europa. Chi sono io per desistere e soffocare il mio istinto?! Difficile non farsi tentare! Consiglio pratico: se sei appassionato di antiquariato, arte o oggetti curiosi, vai la domenica o in occasione delle grandi fiere annuali (Pasqua e Ferragosto). Ma preparati a trovare tanta gente. Devo dire la verità che noi siamo tornati a casa con un bel bottino proveniente da qui e tanti oggetti che non abbiamo acquistato sono ancora nella mia mente purtroppo, nonostante siano passati anni!

Il paese è tutto un susseguirsi di piccole gallerie d’arte, negozi di prodotti locali (non mancare le confiture alla lavanda o il miele di timo), canali, ruote di mulini in movimento. C’è anche un parco ombreggiato dove ci si può sdraiare a leggere o semplicemente guardare l’acqua scorrere.
L’Isle-sur-la-Sorgue è il posto perfetto per rallentare, respirare, e ricordarsi che la bellezza spesso è nei dettagli: in un riflesso sull’acqua, in una sedia davanti a una galleria, nel tintinnio di bicchieri a bordo canale.
Percorrendo stradine secondarie e panoramiche ci dirigiamo verso Gordes.

Tappa 6/7: Gordes e l’Abbazia di Sénanque – Cartoline di pietra e lavanda

Se dovessi pensare a un’immagine simbolo della Provenza, sarebbe sicuramente Gordes visto da lontano: un borgo arroccato, costruito interamente in pietra chiara, che si arrampica come un presepe su una collina affacciata sul Luberon. Sembra un dipinto. È uno di quei luoghi che, appena lo vedi, ti fa dire “wow” ad alta voce. Qui vale la frase “già il viaggio ne vale la pena”, infatti, la strada che si percorre per arrivare al borgo serpeggia salendo tra campi di lavanda e uliveti, finché all’improvviso, come sospeso tra cielo e terra, appare lui, questo paese aggrappato a una collina. Sembra davvero una cartolina.

Dal parcheggio principale si cammina in pochi minuti fino al cuore del borgo, e da lì parte la scoperta. Passeggiare per Gordes è come entrare in un altro tempo. Le case in pietra chiara sembrano scolpite nella roccia stessa, e ogni vicolo, ogni scorcio regala una cartolina diversa. Il gioco è perdersi tra le stradine silenziose, con il sole del pomeriggio che scalda le pareti e il profumo del pane appena sfornato esce dalle boulangerie. Il castello al centro del villaggio domina la piazza centrale. Dall’alto, la vista sulla valle del Luberon è qualcosa che toglie il fiato: un mosaico di colori e vista a perdita d’occhio e della quale difficilmente ci si stanca!

Per visitarla comunque basta una giornata, a propria discrezione però, come sempre. Il mio consiglio è quello di unire la visita all’abbazia di Sénanque.
Per sentirti un vero local puoi prendere un caffè o fare colazione in una delle tante caffetteria nella piazza principale vista castello. A me tutto ricordava la scena di “Un’ottima annata” e il bistrot dove lavorava la protagonista. Parte della magia è dedicarsi del tempo per ascoltare i rumori, sentite i profumi e fantasticare sulle storie che di ci sta accanto.

Abbazia di Senanque

Dopo aver visitato Gordes, in circa 10 minuti di auto (lungo una strada stretta ma molto, molto panoramica), si raggiunge uno dei luoghi più fotografati e suggestivi della Provenza: l’Abbazia di Sénanque. Appare all’improvviso, incastonata in una piccola valle, circondata da campi di lavanda. L’immagine dell’abbazia cistercense con i filari viola davanti è pura poesia. Anche senza lavanda (fiorisce tra metà giugno e fine luglio), il posto resta magico. Noi siamo stati ad aprile e purtroppo non era ancora fiorita! L’abbazia è ancora abitata da monaci: il silenzio e il rispetto sono fondamentali.

Si può visitare con un tour guidato (in francese) oppure con audioguida. L’interno è semplice, spoglio, ma profondamente suggestivo e i prodotti dei monaci (miele, essenze, lavanda, liquori) si possono acquistare nel piccolo negozio annesso.
Qui regna il silenzio. Entrando, si avverte subito una pace profonda, quasi palpabile. Il mio consiglio è quello di andare al mattino presto o nel tardo pomeriggio per la luce migliore. Mi raccomando, rispetta i cartelli: i campi di lavanda non sono per camminarci dentro.
Il biglietto per l’abbazia costa circa 8€ e ti consiglio di prenotare in alta stagione. Acquista il bisglietto.

Dove dormire

  • Le Clos de Gordes: Le Clos de Gordes è un elegante bed & breakfast situato nel cuore del Luberon. Questa struttura per soli adulti offre un ambiente tranquillo e raffinato, ideale per chi cerca relax e autenticità in una delle zone più suggestive del sud della Francia. Gli ospiti possono usufruire di una piscina all’aperto stagionale, una terrazza solarium, un giardino curato e una cucina condivisa. Sono disponibili servizi come noleggio biciclette, lezioni di yoga.
  • La Suite Gordes: è un elegante bed & breakfast per soli adulti situato a Gordes, nel cuore della Provenza. Immersa nella natura, questa struttura offre un soggiorno intimo e rilassante, ideale per coppie in cerca di tranquillità e comfort.

Tappa 8: Aix-en-Provence – eleganza, arte e mercati di charme

Dopo i piccoli borghi e i paesaggi rurali, Aix-en-Provence arriva come una ventata cittadina, ma senza perdere quell’anima provenzale che rende tutto più umano, più lento, più piacevole. Le fontane, le piazze alberate, i mercatini, le librerie antiche, ogni angolo è un invito a restare. Nel nostro tour provenzale abbiamo raggiunto Aix nel primo pomeriggio e la prima impressione è stata quella di una città ordinata, viva, con un’eleganza quasi naturale. Nessuna ostentazione, solo buongusto.

Aix en Provence

Posso affermare che Aix non si visita, si vive. È una di quelle città che non ti colpiscono con un solo monumento, ma ti conquistano piano piano, con la sua luce, i colori caldi delle facciate, i dettagli nascosti dietro ogni angolo, il profumo di tigli dei viali che pervadono l’aria. Abbiamo iniziato da Cours Mirabeau, il cuore pulsante della città. Un grande viale alberato, ampio, ombreggiato da platani secolari, pieno di vita e di storia. Percorrendolo incontrerai diverse fontane, ce ne sono oltre 1.000 in tutta la città, palazzi antichi, caffè storici come Les Deux Garçons (dove andavano Cézanne e Zola) raccontano il lato poetico di Aix, che ti accompagnerà ovunque.

Dalla parte opposta rispetto al Cours Mirabeau c’è la città vecchia, un labirinto di vicoli in pietra, botteghe, librerie indipendenti, cortili nascosti, piccole chiese e negozietti di prodotti locali. Lì abbiamo trovato una minuscola pasticceria tradizionale dove abbiamo assaggiato i calissons, i dolcetti tipici di Aix a base di mandorla e frutta candita. Non esattamente leggeri ma buonissimi.
La Cattedrale Saint-Sauveur, un mix di stili (romanico, gotico e barocco) ha al suo interno un chiostro davvero suggestivo.

Il quartiere Mazarin, invece, è più elegante e silenzioso: palazzi del XVII secolo, persiane colorate, balconi in ferro battuto, un angolo romantico da esplorare con calma.
Non so se sai che Aix-en-Provence è la città natale di Paul Cézanne. Se come me sei affascinato dalla sua arte, puoi seguire un piccolo itinerario a lui dedicato: dal suo atelier (ancora conservato, molto interessante) alla montagna Sainte-Victoire, soggetto ricorrente dei suoi quadri. L’atelier si trova appena fuori dal centro, ma si raggiunge anche a piedi in circa 25 minuti. Orari Atelier Cézanne: aperto tutti i giorni tranne lunedì; ingresso circa 7-8€.

Ogni giorno si tengono mercati di bocantage, rionali ecc ma quello del sabato mattina è il più ricco e animato. Aix è una città culturale. Sarebbe carino riuscire ad assistere a uno dei tanti concerti di musica classica, spettacoli e danza che si tengono al Grand Théâtre de Provence o al Théâtre du Jeu de Paume: ti invito a consultare la loro programmazione.
In estate si tiene il Festival d’Aix, dedicato all’opera: uno degli eventi più prestigiosi in Europa.
Io credo vivamente che questa cittadina meriti di fermarsi almeno una notte.
Aix-en-Provence ti da una sensazione di completezza: è la tappa ideale per rallentare, ma senza smettere di scoprire. È sofisticata ma accessibile, colta ma mai noiosa. Una città che ti accoglie, ti coccola e ti fa venire voglia di restare un po’ di più. Puoi prenotare qui una visita guidata della città.

Dove dormire:

  • Villa Gallici – Hotel Baglioni: Un autentico gioiello in stile barocco-provenzale. Questo hotel offre un’esperienza di lusso con camere arredate in modo raffinato, giardini curati, una piscina immersa nel verde e un’ottima spa. Il servizio è impeccabile e l’atmosfera è romantica e tranquilla, ideale per chi cerca relax e charme.
  • Villa Saint-Ange: Eleganza neoclassica e comfort moderno, a pochi passi dal centro storico. La struttura è recente ma ha già conquistato gli ospiti grazie alla sua piscina riscaldata, il giardino lussureggiante, il ristorante gourmet e le camere ampie e luminose. Ottima anche per una fuga romantica con coccole e relax.
  • Les Lodges Sainte-Victoire Hotel & Spa: Immerso in un parco di 5 ettari con vigneti e uliveti, offre una vista meravigliosa sulla montagna Sainte-Victoire. Dispone di spa, piscina e ristorante gourmet. Perfetto per chi cerca tranquillità, natura e un’esperienza sensoriale completa in stile provenzale chic.
  • Le Pigonnet: Hotel storico che unisce il fascino del XVIII secolo con comfort moderni. Ha splendidi giardini, una piscina, una spa e un ristorante raffinato. L’atmosfera è classica ma accogliente, ideale sia per coppie che per viaggiatori in cerca di un soggiorno rilassante ma vicino al centro.

Tappa 9: Saint-Tropez – l’altra faccia della luna e calette nascoste

La premessa per gli scettici alla lettura è di non fare l’errore di considerare St. Tropez una meta da copertina patinata perché, al di là dei luoghi comuni e di chi si ferma alla prima impressione c’è un’anima vera, fatta di vicoli tranquilli, mercati profumati, scorci sul mare e tanta luce. L’esempio calzante è il porto vecchio: file di barche di lusso, yacht di dimensioni immense in estrema antitesi coi barchini dei pescatori che sistemano le reti e signore locali che comprano il pesce fresco. Il contrasto è parte del fascino. Ci vuole il cuore e l’occhio per saper guardare oltre. C’è un’altra Saint-Tropez, più vera, più dolce, più autentica.

Il cuore di Saint-Tropez è compattissimo e si gira facilmente a piedi. Il consiglio è perdersi tra le vie del centro, dove le facciate color pastello si alternano a boutique di moda, gallerie d’arte e caffè all’aperto. Assolutamente da non perdere la Citadelle, salendo pochi minuti a piedi dal porto si raggiunge questa fortezza del XVII secolo. Dall’alto, la vista sul golfo è semplicemente spettacolare.

Essendo Saint Tropez parte del mio cuore, e dedicargli un trafiletto in un articolo itinerante mi sembrava veramente di tradirla e di farle un torto, le ho dedicato un articolo a parte, che puoi leggere qui!! Consigli e tips per soddisfare ogni desiderio, per chi ricerca sì il fascino del borgo marinaro ma andando alla ricerca di qualcosa di più glamour ma anche per chi ha voglia di scoprire la vera essenza ed autenticità del luogo. Quartieri da non perdere, spiagge da vip e calette nascoste, ristorantini da non perdere, locali dove passare le serate. Il mio consiglio è di non perderti l’articolo dedicato per non perdere vibes degne un perché!

Tappa 10 – Point du Cap Roux, Massif de l’Estérel: la natura in technicolor

Viaggio in Provenza

Dopo i borghi di pietra, i mercati profumati, le spiagge da cartolina e i tramonti sulle saline, nel nostro girovagare ci stiamo dirigendo verso casa. Ma abbiamo deciso di percorrere una strada alternativa, mai percorsa, imprevista. E così ci siamo ritrovati al Massiccio dell’Estérel, tra Saint-Raphaël e Cannes, dove la terra si colora di rosso fuoco e si tuffa in un mare profondamente turchese.

Ma nel dettaglio sai cos’è il Massif de l’Estérel? È un’antica formazione vulcanica, con rilievi spettacolari, rocce rosse che contrastano con il verde della vegetazione e il blu intenso del Mediterraneo. Un paradiso per chi ama le escursioni, la fotografia e la natura incontaminata. Il Point du Cap Roux, in particolare, è uno dei punti panoramici più belli dell’intera Costa Azzurra, ma molto meno turistico rispetto ai soliti itinerari. Io sono letteralmente impazzita per questo posto, per il contrasto dei colori. Un posto naturalmente potente, energetico che da forza e ricarica!

Noi abbiamo seguito la Route de la Corniche d’Or in auto: una strada panoramica mozzafiato scavata nella roccia, che collega Saint-Raphaël a Cannes. Il vero lusso sarebbe far sventolare il foulard Hermes legato in testa alla greca kally su una decappottabile anni primi ‘900, ma ci possiamo accontentare comunque da comuni mortali della bellezza della vista comodamente seduti nella nostra auto con aria condizionata accesa e via! Molto bello sarebbe percorrere questo tratto di strada ancien moto.

Ho letto che è molto consigliata l’escursione al Cap Roux, una camminata a piedi tra rocce e mare, noi purtroppo non eravamo attrezzati e non avevamo il tempo a disposizione per farlo. Ti riporto qui le informazioni che ho trovato.

Partenza consigliata: dal parking Sainte-Baume, accessibile in auto.
Durata: circa 2h30 andata e ritorno, su sentiero ben segnalato.
Difficoltà: media (niente di tecnico, ma servono scarpe adatte e una minima forma fisica).
Accesso gratuito, ma il Parco dell’Estérel è area protetta: rispetto e prudenza sono d’obbligo.

L’escursione è una meraviglia continua: rocce rossastre che sembrano scolpite a mano, scorci sul mare, profumo di pini, timo selvatico e macchia mediterranea.

Quando arrivi al belvedere del Cap Roux, ti trovi davanti a un panorama da togliere il fiato: le scogliere che si tuffano in acqua, le isole al largo, e nelle giornate limpide, si vede persino la Corsica! Momento magico: al tramonto. La luce colpisce le rocce e le fa brillare come oro rosso.

Tappa 11 – Saint-Paul-de-Vence: poesia in pietra e arte senza tempo

Provenza on the road - Saint Paul de Vence

Dopo le vibrazioni marittime e sicuramente più mondane di Saint-Tropez, l’arrivo a Saint-Paul-de-Vence è come entrare in un mondo sospeso, fatto di silenzio, luce calda e bellezza pura. Arroccato su una collina, circondato da cipressi, ulivi e vigneti, questo borgo è uno dei più belli e suggestivi di tutta la Provenza.

Appena varcato l’arco d’ingresso delle mura, la sensazione è quella di camminare dentro una galleria d’arte a cielo aperto. Ce ne sono decine, tutte diverse. Puoi passare ore ad ammirare opere contemporanee, sculture, fotografia oppure solo a curiosare. Non a caso, qui hanno vissuto e soggiornato Chagall, Matisse, Miró, Picasso. Ogni angolo è un’opera, ogni pietra ha una storia da raccontare.
Abbiamo camminato lentamente tra le viuzze lastricate, salendo e scendendo tra scalinate e terrazze fiorite. Ogni finestra, ogni balcone è curato nei minimi dettagli.

Il cimitero di Saint-Paul ospita la salma di Marc Chagall e offre vista aperta sulla vallata. Ma anche dai bastioni medievali potrai godere di una vista magnifica sulla campagna circostante fino al mare.
Da non perdere la Colombe d’Or (anche solo da fuori!). Si tratta di un hotel/ristorante storico, dove gli artisti barattavano quadri in cambio di pasti e notti. Dentro ci sono opere originali di Picasso, Matisse, Calder, Léger e molti altri.
Il bello di Saint-Paul-de-Vence è l’atmosfera slow che si respira. Fermarsi in una piazzetta per bere un bicchiere di vino bianco, osservare la gente, ascoltare il silenzio rotto solo dai passi è già di per sé un’esperienza.

Dove dormire A Saint Paul de Vence

Se vuoi fermarti per la notte (consigliato per goderti l’atmosfera serale), ecco qualche valida opzione:

  • Toile Blanche – boutique hotel con piscina e vista mozzafiato, elegante e rilassato.
  • Le Hameau – in mezzo agli ulivi, stile provenzale autentico, colazione sotto il pergolato.
  • La Colombe d’Or – se vuoi un’esperienza davvero unica, e puoi permetterti un regalo.

Sicuramnte Saint-Paul-de-Vence è il giusto luogo per terminare il nostro tour. Un luogo che è uno stato d’animo, più che una meta, dove l’arte incontra il paesaggio, dove il tempo sembra rallentare, e dove anche una semplice camminata tra i vicoli si trasforma in bellezza pura.

Bonus tips:

Per una colazione con vista, quasi segreta, vicino all’ingresso del borgo, dietro Place du Jeu de Boules, c’è una piccola panetteria con terrazza semi-nascosta che affaccia sulla valle.
Prendi un croissant o una tarte aux pommes e siediti lì in silenzio. La vista, la calma e il caffè ti faranno iniziare la giornata col sorriso. Ogni pomeriggio, nella Place du Jeu de Boules, i signori del posto si ritrovano a giocare a pétanque sotto i platani. È un vero rito sociale, con battute, vino, risate e gesti teatrali. Se resti a guardare con discrezione (o meglio ancora, offri un pastis…), potresti essere invitato a partecipare o almeno a fare due chiacchiere. È un modo meraviglioso per entrare nel cuore della cultura provenzale.

Pochi lo fanno, o meglio forse pochi lo sanno, ma esiste un sentiero pedonale che scende dal borgo fino alla Chapelle Sainte-Claire, immersa tra gli ulivi e spesso deserta.
È un luogo perfetto per una pausa meditativa o un picnic improvvisato.

Pensieri e parole

Ed eccoci arrivati al nostro arrivederci alla Provenza, con quella sensazione meravigliosa che si prova solo a fine viaggio: la mente piena di ricordi, il cuore più leggero, una voglia immediata di tornare e con la consapevolezza che la Provenza non si visita, si respire. E quando la lasci non vedi l’ora di tornare. La Provenza non è una terra che va visitata, piuttosto va vissuta, sentita, odorata, ascoltata, percepita.
Au revoir la Provence, c’est toujours aussi beau!

All images @Sara Rosellini

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Monica Bruni

Monica Bruni

Sono Monica. Amo la bellezza in ogni sua forma: i viaggi, l'arte, i libri, la fotografia e tutto ciò che viene creato con anima e passione. Scrivo guide di viaggio slow e itinerari alla scoperta di attimi di vita vera. Cerco sempre nuove strade, in viaggio e nella vita, che portino lontano dalle rotte più battute.
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