Chi non conosce il Pesto alla Genovese? Una deliziosa e prelibatissima salsa al basilico che dalla mia città è partita e si è fatta conoscere in tutto il mondo. Ed è proprio per la sua fama che il pesto è stato scelto per un’iniziativa di solidarietà promossa da Turismo in Liguria per rilanciare Genova e per aiutare coloro che hanno perso la casa durante il crollo del Ponte Morandi.
Il Pasta Pesto Day
Il Pasta Pesto Day si svolgerà in moltissimi ristoranti in tutto il mondo dal 19 al 25 novembre. Come funzionerà? In questa settimana dovremo tutti scegliere uno dei ristoranti che hanno aderito a questa iniziativa dalla lista che si trova sul sito ufficiale www.pastapestoday.it e andare a gustarci uno squisitissimo piatto di pesto. Facile no?
Con ogni piatto di pasta al pesto mangiato in quella settimana, verranno donati 2 Euro a Genova, 1 Euro da parte del ristoratore e 1 Euro da parte del cliente. Il ricavato verrà utilizzato per aiutare coloro che hanno perso la casa nella tragedia del 14 agosto.
La ricetta del Pesto
Da genovese vi posso dire che in ogni casa ognuno ha la sua ricetta e nella mia famiglia non abbiamo mai pesato gli ingredienti del pesto ma proverò lo stesso a darvi qualche indicazione per realizzarla a casa vostra. Ovviamente lo dico per i non genovesi perché i miei concittadini sanno già come farlo. Come ho detto, ognuno ha la sua ricetta e questa è quella che si usa in casa mia.
Ingredienti
70 gr. circa di foglie di basilico, 1 spicchio d’aglio di Vessalico, una manciata di pinoli (circa 20 grammi), 60 grammi di parmigiano, 40 grammi di pecorino, un pizzico di sale grosso, olio.
Preparazione
Iniziate a schiacciare nel mortaio l’aglio con il sale. Un po’ alla volta aggiungete il basilico, i pinoli, i formaggi e per ultimo l’olio, continuando a pestare e ad amalgamare gli ingredienti finché non otterrete una crema omogenea.
I consigli dell’esperto
Tutti sanno che in realtà non è così semplice realizzare questa salsa e allora, dopo un buon piatto di pesto nel suo ristorante, ho chiesto, per voi, qualche consiglio a chi di pesto se ne intende davvero.
Vi presento il re del pesto genovese, Roberto Panizza, titolare di “Pesto Rossi 1947” e dal 2010 anche de “Il Genovese”, trattoria nel centro di Genova che, come dice il nome, basa la sua proposta sulla tradizione genovese “originale e non rivisitata”. I suoi piatti sono quelli della cucina di casa, preparati con le migliori materie prime sul mercato.
Ciao Roberto, benvenuto su In viaggio con Monica. Ovviamente non posso chiederti di svelarci tutti i trucchi per preparare un pesto perfetto, ma c’è qualche segreto che puoi confidarci?
Guarda, una delle maggiori caratteristiche del pesto è proprio la sua imprevedibilità! Gli ingredienti cambiano in base alla stagione, alla stagionatura, al luogo di provenienza… e poi c’è “la mano” e il gusto personale di chi lo produce.
Io definisco il pesto come una partita a scacchi: un numero limitato di pedine, per un’infinità di combinazioni possibili.
Ovviamente la chiave di tutto è la qualità degli ingredienti: il basilico genovese DOP, il parmigiano reggiano, l’olio della riviera Ligure e tutti gli altri ingredienti classici.
Quali sono gli errori che vengono commessi più spesso, soprattutto da coloro che non sono di Genova?
Diciamo che ci sono errori legati alla visione del prodotto, spesso c’è troppo basilico e quando non è quello genovese il pesto diventa davvero troppo forte e di difficile digestione. Come sempre in cucina il successo di un piatto è una questione di misura.
La ricetta originale prevede che il pesto venga battuto nel mortaio, ma diciamoci la verità, oggi siamo tutti di corsa e sempre più spesso nelle case si usa il frullatore, è possibile riuscire a fare lo stesso un buon pesto?
Certo che sì! Come sai sono uno degli organizzatori del campionato mondiale di pesto al mortaio, quindi in questo strumento credo parecchio.
Tra l’altro l’Associazione Culturale dei Palatifini ha curato per conto delle istituzioni della Liguria la preparazione della domanda di fare della tradizione del pesto al mortaio patrimonio immateriale dell’umanità.
Ma oggi il frullatore è un oggetto imprescindibile in ogni cucina e sono certo che anche con questo elettrodomestico si possa fare un eccellente pesto.
Semplicemente con il mortaio è diverso, ha una differente personalità. Meglio fare un pesto in casa con il frullatore che non farlo al mortaio… e lo dico da produttore di pesto genovese!
I miei lettori sono dei viaggiatori e tu hai viaggiato molto per presentare il pesto al mondo, hai un aneddoto da raccontare legato a questi viaggi? Nei luoghi dove sei stato conoscevano già il pesto genovese?
La cosa incredibile del pesto è la sua diffusione, avvenuta in maniera spontanea o quanto meno non strutturata, che ha ormai coperto buona parte del globo.
Non è difficile, al giorno d’oggi trovare la nostra salsa in vendita nei negozi di tutto il mondo. Discorso a parte è quello della qualità, ma su quello si può e si deve lavorare!
Tra le tante cose capitate è stata la scoperta in Sudafrica, dove ho ricevuto un’accoglienza davvero superba, di “Pesto Princess”, un’azienda fondata da una cantante lirica sudafricana, che al momento del ritiro ha scelto di produrre pesto fresco, e ti assicuro che è uno del migliori tra quelli prodotti in giro per il mondo. Purtroppo è anche venuta a Genova a mangiare da noi, ma in quei giorni ero in giro per il mondo e non ho potuto incontrarla!
Non ci resta che andare tutti a mangiare il pesto dal 19 al 25 novembre!
47 commenti
Oggi proprio ho fato penne al pesto,,ma era pesto comprato… dovrà provare quanto prima la tua ricetta, grazie Monica!!
Dai prova a farlo e fammi sapere com’è venuto!
Effettivamente mio suocero (milanese) fa il pesto con il frullatore, ma esce una cosa spettacolare! A volte ci mette anche patate e fagiolini nella pasta. Comunque questa cosa della “mano”, così italiana, è proprio un concetto stupendo che secondo me all’estero stentano a capire, visto che non hanno tradizione cercano di seguire tutto alla lettera, non osano mai improvvisare! (ti parlo di Australia, non sono tutti così ovviamente :D).
Ciò detto, l’iniziativa con cui hai aperto il post l’avevo sentita ed è bellissima :*
Adoro la sezione ligure del tuo blog! Non sono ancora stata in questa regione, e vista la recente tragedia, mi sembra il momento giusto per farlo!
Valeria ti aspetto! Quando vorrai venire a Genova e Liguria sarò ben felice di darti altri consigli. Nel frattempo continua a leggere il blog, arriveranno altri post sulla Liguria!
Io adoro il pesto, mi spiace di essermi persa l’iniziativa del pesto day…
Dai, un piatto di pesto puoi mangiarlo lo stesso!
Sono appena tornata da un buffet qui a Tel Aviv, dove sono per qualche giorno, e c’erano grandi ciotole di pesto che qui usano come salsina da mettere su pane e crostini. È davvero buonissimo, forse solo un po’ meno amalgamato del nostro. Comunque grazie, di pesto non bisogna smettere di parlare mai. E questa iniziativa solidale è stata bellissima.
Io adoro il pesto mangiato con il pane, da bambina lo rubavo sempre con un pezzo di pane dal piatto di portata per condire la pasta! Nel ristornate Il genovese ti portano sempre sul tavolo un mini mortaio con il pesto da assaggiare con il pane.
Che bell’articolo! Io amo la Liguria e amo il pesto 😍 poi é un condimento così semplice che é bellissimo provare a farlo a casa! Quando ero più piccola, io e mia nonna lo facevamo sempre, che bei ricordi 😁
Anch’io ho imparato da mia nonna e per me rimane il pesto più buono!
Non so se te l’ho maidetto Monica, ma adoro il pesto!!! Da quando l’ho assaggiato per la prima volta a Sanremo e avevo solo 19 anni … ne sono rimasta innamorata!
Mia suocera è bravissima a farlo 😉
Ale ti aspetto a Genova per mangiarlo insieme!
Prima di tutto vorrei dire che quella del Pesto day è stata davvero una bellissima iniziativa! Io amo il pesto, mi piace proprio tanto, ho la fortuna che mia nonna sa farlo in casa e ne vado matta!
Fatto in casa è buonissimo! Sono contenta che questa iniziativa abbia avuto ottimi risultati!
Sono talmente abituata a mangiare il pesto preparato industrialmente che quando assaggio quello vero prodotto a Genova mi commuovo. E’ meraviglioso. Il suo profumo è inconfondibile e inebria l’anima.
Allora ti aspetto a Genova per andare insieme a mangiare il pesto Raffi!
Io vado pazza per il pesto, soprattutto per il suo retrogusto di aglio. Sono strana, lo so…
Brava Giovy, tanti lo fanno senza aglio perché non lo amano ma 1 o 2 spicchi ci vogliono!
Ottimi i consigli del re del pesto Roberto Panizza. Dosare la giusta quantità di basilico non è per niente un dettaglio da sottovalutare! Inoltre bella l’iniziativa per supportare il disagio di chi non ha più una casa a causa della tragedia.
È vero non è facile dosare le giuste quantità, io ho provato a pesare il basilico per dare la ricetta ma in effetti anche in casa mia si è sempre andati a occhio o al massimo a mazzetti!
adoro il pesto! lo mangio spesso ma ammetto di non averlo mai fatto a casa. anzi, non ci ho nemmeno mai pensato a farlo! ora grazie alla tua ricetta vado a comprare il basilico e lo faccio. mmm… devo anche trovare un mortaio prima!
Se non trovi il mortaio non preoccuparti, come ha detto Roberto: meglio fare il pesto con il frullatore che non farlo!
il pesto alla genovese è uno dei miei sughi preferiti. A volte per aumentarne la dolcezza aggiungo qualche fagiolino.
Insieme ai fagiolini aggiungi anche una patata! Così è perfetto!
Il Pesto è una bandiera, una tradizione in ogni famiglia genovese! Abbiamo apprezzato molto che sia stato usato per la campagna #pastapestoday
Sono curiosa di sapere se anche in casa vostra si fa con la stessa ricetta!
Buonissimo il pesto!!! Spesso lo faccio in casa con il Bimby, ma mai mi viene buono quanto quello ligure. Avevo letto di questa bella iniziativa in un post su Instagram! Peccato che sia troppo distante dalla Liguria… ma sicuramente l’estate prossima cercherò di fare un salto: mi sono innamorata delle Cinque Terre 🙂
Ti aspetto anche a Genova! Purtroppo fuori dalla Liguria è difficile fare il pesto proprio per il basilico, quello ligure ha foglioline molto più piccole.
Faccio spesso il pesto perché in estate ho tantissimo basilico nell’orto. Ma lo ammetto: si tratta di basilico piemontese, e per di più fino a un mese fa non avevo un mortaio ma tritavo tutto con la “mezza luna”. Il risultato era abbastanza deludente perché infatti spesso rimane difficile da digerire e comunque non ha mai quell’aspetto cremoso che ha il pesto genovese. Devo assolutamente provare seguendo questi consigli – anzi la cosa migliore sarebbe venire a Genova e provare quello originale 🙂
Allora ti aspetto a Genova per portarti ad assaggiare il pesto ligure!
Fino ad oggi pensavo di conoscere bene il pesto alla genovese e invece dopo aver letto il tuo articolo mi sono dovuta ricredere. Molto interessante
La difficoltà fuori dalla Liguria è trovare il basilico adatto.
Avevo sentito parlare di questa iniziativa riguardante il pesto… Io personalmente lo preparo spessissimo in estate, ma non seguo mai una ricetta precisa quindi viene sempre diverso, ma sempre delizioso! W la Liguria!
In effetti io ho pesato gli ingredienti per dare una ricetta ma di solito a casa si va a occhio!
che gola che mi fanno queste immagini sono davvero golosissime adoro il pesto
Come si può non amare il pesto? È buonissimo!
il dilemma della ricetta del pesto alla genovese XD Un classico italiano eheheh è uno dei miei alimenti preferiti!
Il trucco è il basilico giusto!
Che fame!! Anche io ho pubblicato questa bellissima (e buoissima) iniziativa sul mio blog… Forza Genova!!
Che bello Cinzia, Genova ha bisogno del supporto di tutti in questo momento!
Adoro il pesto Infatti quando vengo a Genova lo compro sempre ma non sarei mai capace di farlo a casa. Però la prossima volta che vengo a Genova mi ci potresti portare a mangiare un piatto di pasta al pesto
Certo, andiamo insieme da Roberto!
Monica questa iniziativa è super e spero vi aderiscano quante più persone possibili! Perchè aiutarsi è fondamentale e la rete con social annessi hanno il potenziale di raggiungere con questo messaggio di solidarietà tantissime persone! Io sarò l’8 dicembre a Cividale per mangiare assieme a chi vorrà il Frico e il devoluto andrà alle zone friulane colpite dal maltempo. Uniti tutti per una giusta causa!
Sono belle iniziative, peccato essere così lontana, adoro il Frico e sarei venuta volentieri a mangiarlo!
Affascinante e azzeccato il pensiero che la preparazione del pesto possa essere paragonata ad una partita a scacchi…di certo il risultato è un’esplosione di gusto! Ricordo la nostra prima fuga romantica alle 5 Terre: penso che fosse a Levanto dove avevamo trovato un negozietto dove avevamo acquistato un barattolino di pesto, un tesoro che avevamo conservato con cura per un’occasione speciale. Quel sapore intenso e fantastico lo ricordo come fosse ieri! Bravissima Monica, gran bell’articolo!!
Sono contenta che ti piaccia tanto! Allora vi aspetto a Genova per farvelo assaggiare di nuovo magari proprio da Roberto!