Torino magica, così viene spesso definito il capoluogo del Piemonte, un tempo capitale d’Italia. Storia e leggenda si intrecciano nei secoli in vari luoghi della città che potete scoprire seguendo le tappe dell’itinerario che traccerò in questo articolo.
Durante il mio weekend a Torino ho dato una mia personale e romantica interpretazione sulla magia di Torino, legata alla sua storia e agli intrecci di passioni dei personaggi che l’hanno vissuta ma l’appellativo di città magica non ha nulla a che fare con il romanticismo bensì con l’esoterismo e i riti della massoneria.
Torino città magica
Il mito della Torino Magica ha origine antichissime. Ovidio narra che Torino sia stata fondata da Fetonte, figlio di Elio dio del Sole, il quale precipitò dal carro nel fiume Po nel punto esatto in cui la città è sorta. Episodio dipinto anche da De Chirico ne La Caduta di Fetonte. Secondo altri Fetonte è anche riconducibile a Osiride, fratello e sposo di Iside, dea della magia.
Torino si trova all’incrocio di due triangoli magici: quello della magia bianca tra Torino, Lione e Praga e quello della magia nera tra Torino, Londra e San Francisco. Inoltre Torino sorge sul 45° parallelo (portatore di energia positiva) tra due fiumi, il Po e la Dora, che rappresentano simbolicamente il Sole e la Luna, il maschile e il femminile, due forze opposte che lottano e si compensano generando energia positiva.
Che Torino sia da sempre un luogo legato alla magia lo dimostra anche il fatto che di qui passarono, almeno secondo la leggenda, alchimisti, astrologi e veggenti, come Nostradamus e Cagliostro, e, sempre nella città sabauda, nacque Gustavo Adolfo Rol, uno dei più conosciuti e controversi sensitivi italiani.
La Torino Magica e i Savoia
Anche la famiglia Savoia ha legami con la magia e l’esoterismo.
Si narra che Nostradamus arrivò a Torino chiamato dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia, intorno alla metà del 1500, per curare l’infertilità della moglie Margherita di Valois con il suo “olio miracoloso”. Non si sa se questa storia sia vera ma nel 1562 venne alla luce Carlo Emanuele, erede dei Duchi di Savoia.
Inoltre la famiglia Savoia fece costruire 5 residenze – la Reggia di Venaria, il Castello di Moncalieri, il Castello di Rivoli, la Basilica di Superga e la Riserva di Caccia di Stupinigi – che, se unite con delle linee immaginarie formano una stella a cinque punte.
Tour Torino Magica
Per conoscere tutti i luoghi, le leggende e i segreti che uniscono la città sabauda alla magia vi consiglio di partecipare al Tour Torino Magica organizzato da Somewhere Tour & Events.
Il tour parte da Piazza Statuto e si svolge in parte a piedi e in parte su un bus cabrio accompagnati da guide esperte. Potete prenotarlo cliccando sul pulsante qui sotto.
Piazza Statuto
Piazza Statuto è considerata “il cuore nero di Torino”. Ai tempi dei Romani, questo luogo si trovava al di fuori della città, oltre Porta Segusina (l’attuale porta Susa), ad occidente dove muore il sole e iniziano le tenebre, al confine tra il Bene e il Male.
Sempre qui venivano giustiziati e sepolti i condannati a morte nella Vallis Occisorum, come testimonia la Necropoli che fu ritrovata durante gli scavi per la costruzione della ferrovia.
In piazza Statuto si trova anche il Monumento del Frejus omaggio ai minatori caduti durante i lavori del traforo. Sulla cima del monumento si trova il Genio Alato, con sul capo una stella a Cinque Punte, che sovrasta le statue dei Titani. Per gli appassionati di esoterismo potrebbe rappresentare anche Lucifero che rivolto verso est, dove si trova Piazza Castello considerata il centro dell’energia positiva, sfida la luce.
Rondò della forca
In corso Regina, a poca distanza da Piazza Statuto, si trova il Rondò della Forca, il luogo dove tra il 1835 e il 1853 venivano impiccati i condannati a morte per omicidio e cospirazione politica.
Il luogo è talmente oscuro che il nome “Rondò della Forca” non è mai stato assegnato dal comune di Torino ma è entrato talmente nell’uso comune dei torinesi che lo ritroviamo anche nelle mappe di Google.
Il giorno dell’esecuzione era una festa macabra con saltimbanchi, cantastorie, mercanti e una gran folla che si riuniva per assistere e scommettere sui giri che il corpo avrebbe fatto su se stesso mentre pendeva dalla forca.
A pochi passi dalla piazza, in via Franco Bonelli, risiedeva il boia, Piero Pantoni. Secondo la leggenda qui nacque il pancarrè perché il panettiere consegnava alla moglie del boia il pane al contrario. Il boia si lamentò con le autorità del trattamento riservato alla moglie e per questo i panifici iniziarono a preparare delle pagnotte quadrate per non farne capre il verso.
Al posto della Forca oggi si trova una statua dedicata a San Giuseppe Cafasso, il prete che accompagnava i condannati dal carcere fino alla forca e sussurrava loro le ultime parole.
Fontana Angelica
La Fontana Angelica di Piazza Solferino è conosciuta per i numerosi simboli esoterici di ispirazione massonica.
La Fontana fu realizzata nel 1929 dallo scultore Giovanni Riva grazie al lascito di Paolo Bajnotti, Ministro del Regno d’Italia. Secondo il suo volere testamentario, la Statua in memoria dei genitori, si sarebbe dovuta realizzare davanti al Duomo rivolta verso est, centro dell’energia positiva per il simbolismo esoterico.
Quando fu deciso di spostarla in Piazza Solferino, lo scultore dovette ricreare nuovi simboli.
La statua è composta da quattro figure, due maschili e due femminili, che rappresentano le quattro stagioni. Quelle maschili sono l’Autunno e l’Inverno e raffigurano i giganti Boaz e Jaquin, i sostenitori delle colonne d’Ercole. L’acqua che viene versata dalle otri dei due giganti rappresenta la Conoscenza.
Le statue femminili invece rappresentano la Primavera e l’Estate e insieme simboleggiano l’amore sacro e profano. Ma guardando bene la statua potrete scorgere numerosi simboli esoterici.
Per conoscere tutti i simboli esoterici della Fontana Angelica vi consiglio di prendere parte al Tour Torino Magica.
Portone del Diavolo
Quello che è conosciuto come il Portone del Diavolo, è il portone del palazzo Trucchi di Levaldigi in Via XX settembre 40, oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro.
All’ingresso principale del palazzo si trova un portone in legno finemente intagliato con fiori, frutta, animali e angioletti ma, sul battente in bronzo, è rappresentato Satana dalla cui bocca fuoriescono due serpenti che formano il batacchio.
Il portone fu scolpito nel 1675 su richiesta di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, conte e generale delle Finanze di Carlo Emanuele II ma, secondo una leggenda, il portone comparve dal nulla una notte in cui un apprendista stregone invocò le forze oscure e lo stesso Satana con formule magiche. Il Diavolo, infastidito da questa invocazione, decise di punire lo stregone imprigionandolo dietro il portone dal quale non riuscì più ad uscire.
Ci sono altri episodi misteriosi avvenuti dietro il portone del Diavolo. Durante il tour Torino Magica scoprirete le storie di omicidi, sparizioni e avvistamenti di fantasmi.
Occhi del Diavolo
A pochi passi da Piazza Solferino c’è un altro luogo misterioso. In via Lascaris, davanti al palazzo in cui oggi si trova la sede di una banca e che un tempo ospitava una loggia massonica, ci sono due strane fessure allungate che sembrano gli occhi del Diavolo.
Probabilmente le fessure permettevano il ricircolo d’aria degli ambienti sottostanti in cui si riunivano i massoni ma, passando al buio delle strada scarsamente illuminata, quella flebile luce che filtrava da sotto sembrava legata al demonio.
Museo Egizio
Secondo una leggenda Torino fu fondata dal principe egizio Pa Rahotep (conosciuto anche con il nome di Eridano), il quale credeva nel culto del Dio Aton (il Sole) e per questo fu costretto a lasciare la sua terra.
Dopo essere passato in Grecia, approdò in Liguria, che chiamò così in onore del figlio Ligurio, e da qui giunse nel punto in cui il Po e la Dora confluivano, ricordandogli l’amato Egitto. In questo punto fondò Torino, imponendo il culto di Iside e del dio Api, rappresentato con la forma di un toro.
Inoltre all’interno del Museo Egizio di Torino sono conservati numerosi oggetti con una forte carica di energia positiva e negativa, nella costante contrapposizione di luci e tenebre di Torino. Gli oggetti con carica positiva risalgono al Faraone Thumtosi III mentre quelli con energia negativa sono attribuiti a Tutankamon e alla testa mummificata di Seth, fratello e assassino di Osiride, dio dei morti e dell’oltretomba.
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Piazza Castello
In Piazza Castello si trova l’epicentro dell’energia positiva di Torino e, più esattamente, nel punto in cui sorge la fontana dei Tritoni di Palazzo Reale.
I Dioscuri che si trovano ai lati del cancello di Palazzo Reale, indicherebbero il confine tra est e ovest, tra la luce e le tenebre dove nell’antica Roma venivano sepolti i morti e crocifissi i condannati.
Tra le statue equestri dei Dioscuri, Castore e Polluce, veniva anche esposta la Sacra Sindone nelle Ostensioni pubbliche. Secondo una leggenda, attraversando questo punto si veniva ricaricati di energia positiva e fortuna.
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La Gran Madre di Torino
La Chiesa della Gran Madre, affacciata sul Po, è un altro dei luoghi di magia bianca di Torino, carico di energia positiva.
Al suo ingresso si trovano due statue che rappresentano la Fede e la Religione che indicherebbero il punto in cui è sepolto, secondo gli esperti di esoterismo, il Sacro Graal, il calice da cui bevve Gesù durante l’ultima cena.
Secondo alcuni il Sacro Graal sarebbe sepolto tra le due statue mentre secondo altri, la Fede, che tiene in mano un calice, indicherebbe con lo sguardo il punto in cui il Sacro Graal si trova. Peccato che la statua sia stata realizzata senza pupille quindi è impossibile individuare una direzione precisa.
Mole Antonelliana
Anche la Mole Antonelliana, simbolo della città di Torino, realizzata dall’architetto Antonelli, è uno dei luoghi esoterici di magia bianca.
Secondo gli esperti di esoterismo rappresenta una grande antenna che si protende verso il cielo irradiando l’energia positiva che prende dal sottosuolo della città sabauda. Per qualcuno la Mole Antonelliana è anche il luogo indicato con lo sguardo dalla statua della Fede della Gran Madre e quindi al suo interno potrebbe essere custodito il sacro Graal.
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