Il Principato di Seborga è un luogo incantato all’estremo confine della Liguria a pochi chilometri dalla Francia, nell’entroterra di Bordighera.
Come tanti altri borghi italiani, Seborga ha una storia antica che fonda le sue radici nel medioevo, che si percepisce appena si varca una delle porte ancora presenti e si cammina tra le viuzze strette e le case in pietra.
Un borgo di trecento anime, circondato dal verde dei tipici terrazzamenti di questa regione e con una vista incantevole sul Mar Ligure.
Ma Seborga non è un luogo da favola solo per il suo panorama. Seborga è ancora un piccolo Principato con tanto di sovrano regnante.
Ma davvero esiste un regno in Italia dove c’è ancora un principe? Sembra di sì e continuate a leggere per la storia del Principato di Seborga.
Storia del Principato di Seborga
Il territorio di Seborga fu donato nel 954 dal conte di Ventimiglia ai monaci benedettini dell’Abbazia di Lerino, al largo di Cannes.
Nel 1079, grazie ad un’autorizzazione di Papa Gregorio VII, gli abati di Lerino ottennero il titolo di Principi di Seborga.
Nonostante la Repubblica di Genova tentò più volte di annettere il Principato di Seborga al proprio territorio durante i secoli, nel 1729 Seborga fu venduta al Re di Sardegna, Vittorio Amedeo II di Savoia.
L’atto di vendita però prevedeva che il re di Sardegna diventasse semplicemente protettore di Seborga senza diventarne Sovrano. Proprio sulla mancanza di una clausola sul trasferimento della sovranità al re di Sardegna, si basa la richiesta di indipendenza del popolo di Seborga dallo Stato Italiano.
Secondo il popolo seborghino sia l’annessione al Regno d’Italia nel 1861 che quella alla Repubblica Italiana nel 1946 sarebbero pertanto atti unilaterali e illegittimi.
Nel 1963 Girogio Carbone fu eletto, dagli stessi abitanti del borgo, Principe di Seborga con il nome di Girogio I. Negli anni successivi fu redatta una nuova costituzione, ripreso l’antico stemma e la bandiera bianca e azzurra, ristampata la moneta locale – il Luigino – e perfino adottato un nuovo inno nazionale e una targa automobilistica.
Ad oggi c’è una nuova Principessa, Nina Menegatto, ma tutto ciò ha valore solo ai fini turistici perché in realtà il Principato di Seborga non è stato riconosciuto ed è a tutti gli effetti un comune dello Stato Italiano.
Seborga è anche considerata città templare e camminando per le sue strade si trovano un po’ ovunque croci che rimandano all’Ordine dei Cavalieri.
Cosa vedere a Seborga
Seborga fa parte dei Borghi più belli di Italia e dal 2009 è Bandiera Arancione del Touring Club.
È un piccolo borgo e molto del suo fascino è legato alla storia del Principato. Potete fare una bella passeggiata tra i suoi vicoli e arriverete alla piazza principale dove si trova la Chiesa di San Martino con una bella facciata barocca.
Accanto alla Chiesa di San Martino si trova il Palazzo dei Monaci. Al suo interno era collocata la Zecca seborghina dove, tra il 1666 e il 1687, furono coniati i Luigini. Oggi è una abitazione privata ma sulla sua facciata si può ancora vedere lo stemma di Seborga che fu concesso dal re di Sardegna.
Da vedere anche la piccola chiesetta in pietra dedicata a San Bernardo di Chiaravalle e che si trova all’ingresso del paese. In questa chiesetta prestano giuramento il Principe di Seborga e il consiglio della Corona.
Per accedere al paese potete passare da una delle tre porte nelle mura: Porta San Martino, Porta di San Sebastiano e la Porta del Sole.
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Come arrivare
Seborga è un comune della provincia di Imperia e si trova nell’entroterra tra Ospedaletti e Bordighera.
Per raggiungerlo percorrete l’Autostrada dei Fiori A10 e uscite a Bordighera. Proseguite poi per 9 km lungo la Strada Provinciale 57 fino a Seborga.
Dove mangiare
Osteria del Coniglio – Un ristorante che si affaccia su una piccola piazzetta dove potete mangiare all’aperto. Propone la cucina tipica seborghina, con piatti a base di coniglio e pasta fatta in casa.
Ristorante Marcellino’s – Ottima cucina sia di carne che di pesce servita in una bella terrazza con una vista strepitosa.
Dove dormire
Agriturismo Monaci Templari – Un agriturismo circondato dal verde e dagli ulivi a conduzione familiare. Le camere sono spaziose, curatissime e adatte anche a famiglie con bambini. Ottima la colazione con marmellate fatte in casa.
Ca’ Belvedere – Una bella struttura recentemente rinnovata, vicino al centro storico econ una bella vista sui dintorni. Le camere sono tutte molto curate e pet-friendly.
2 commenti
Oggi sono stato nel Comune ” Principato di Seborga”, purtroppo non ho potuto fermarmi tanto, ma sicuramente ci ritornerò xchè è un paesino Bellissimo e caratteristico,e non è detto che mi fermerò a pernotare in uno di quei agriturismi che ci sono li, Comunque un paesino che vale la pena di ritornarci.
Grazie Osvaldo, sono felice che Seborga ti sia piaciuta. Se avrai occasione di ritornare puoi fermarti in uno degli agriturismo che ho consigliato nell’articolo e poi approfittarne per visitare gli altri boghi della zona come Dolceacqua, Apricale e Triora. Sono sicura che ti piaceranno anche questi!