Gradara borgo

Cosa vedere a Gradara: il castello e i dintorni

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Vedi il castello di Gradara e ti innamori!

Ti puoi innamorare come Paolo e Francesca, la cui storia d’amore viene collocata dalla tradizione proprio nella rocca medievale di Gradara, ma puoi farti sedurre anche solo dal borgo, dal castello, dai panorami e, non meno, dai suoi dintorni.

Gradara si trova nella provincia di Pesaro e Urbino, appena dietro Cattolica e Gabicce. È situata a circa 3 km dalla costa adriatica e rappresenta uno dei borghi medievali meglio conservati d’Italia. Una posizione invidiabile: tra Marche e Romagna, tra riviera e dolci colline appenniniche. Sul suo sfondo si possono vedere tante storiche rocche, come Montefiore e San Marino. Di fronte a lei invece si ammira una terra fertile che arriva fino al mare.

Porta del borgo di Gradara

A iniziare la costruzione della Rocca di Gradara furono, nel XII secolo, i fratelli De Grifo che usurparono il territorio al comune di Pesaro. Poi fu la volta degli ambiziosi Malatesta, dei Della Rovere, degli Sforza e dello Stato Pontificio.

Il Castello lo si vede da lontano, perché sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare. Il mastio, poi, si innalza per altri 30 metri ancora, dominando così l’intera vallata.
L’intero borgo fortificato, e abitato, è protetto da due cinte murarie, la più esterna delle quali è lunga quasi 800 metri.

Gradara prende il suo nome da “grata aura” (aria buona) e i suoi abitanti conservano con cura case, botteghe e balconi fioriti.

Cosa aspetti quindi? Passa sotto l’arco dell’antica torre dell’orologio e vai a vedere con i tuoi occhi un autentico mondo da favola!

Castello di Paolo e Francesca

Nel “castello di Paolo e Francesca”, ogni san Valentino, si festeggiano gli innamorati con un programma ricco di eventi che prende il nome di “Gradara d’Amare”. Questo è solo uno dei motivi per cui ho inserito Gradara tra le mete ideali per un weekend romantico.

In questa rocca incantata soggiornarono Lucrezia Borgia e forse lo stesso Dante. È in questo castello, però, che la tradizione ambienta la più famosa tragedia d’amore della nostra letteratura, quella tra Paolo e Francesca, narrata nel V Canto dell’Inferno.

Gradara mura esterno

La storia di Paolo e Francesca

Francesca da Polenta era stata data in moglie come “ricompensa” allo “sciancato” Giovanni Malatesta, detto “Gianciotto”. Per le lunghe assenze del marito, è probabile che la fanciulla fosse stata mandata a risiedere a Gradara, anche perché era una delle fortezze malatestiane più sicure del tempo.

“Donna di singolare grazia, e d’infinita beltàde”, passava quindi molto tempo sola e si innamorò di Paolo, il bel “capitano del popolo” di Firenze, nonché fratello di Gianciotto.

Un giorno, tra il 1283 e il 1285, mentre Paolo e Francesca leggevano la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra, si scambiarono un bacio. Sorpresi, sarebbero stati uccisi dal marito tradito, che li trafisse entrambi con la spada.

Dante è probabile che apprese i dettagli di questa tragedia dal fratello di lei, nel 1289. Decise quindi, non senza immedesimarsi e commuoversi, di collocarli tra i lussuriosi.

Una condanna alla dannazione, ma anche alla fama eterna, come simboli di un amore incondizionato che neppure la morte e l’incessante vortice di vento che soffia nel girone infernale sono riusciti a dividere.

Monica Bruni Gradara

Cosa vedere all’interno del castello di Gradara

All’interno del castello di Gradara gli ambienti sono stati ricostruiti negli anni Venti dall’ingegner Umberto Zanvettori, dopo fra l’altro un terremoto del 1916 che aveva procurato molti danni.

Salendo al “piano nobile”, si trovano:

  • il Salone di Sigismondo e Isotta,
  • la Sala della Passione,
  • la Sala Malatestiana,
  • il Camerino di Lucrezia Borgia,
  • la Sala del Leone Sforzesco,
  • la Camera del Cardinale,
  • la Sala dei Putti,
  • la Sala Rossa,
  • la Sala del Consiglio,

Dalla Sala del Consiglio si accede, attraverso uno stretto passaggio, alla stanza più famosa: la Camera di Francesca.

La storia d’amore di Paolo e Francesca ha ispirato molti artisti e poeti, come William Blake e August Rodin. In particolare questa stanza è arredata con tutti i dettagli narrati da Dante e Boccaccio, ma è stata ispirata soprattutto alle atmosfere della Francesca da Rimini di Gabriele D’annunzio.

Gradara rocca di Paolo e Francesca

Al suo interno possiamo vedere: il leggio dove era posato il libro “galeotto”, le sedie accostate dei due amanti, il letto in posizione angolare, le decorazioni e le torciere in ferro e la botola attraverso la quale Paolo avrebbe tentato di fuggire quando Gianciotto, dietro soffiata di un servo, gli tese l’agguato che si rivelò poi fatale. Un finto tendaggio decora le pareti, mentre sul camino si trovano i simboli della famiglia Malatesta.

Oggi, la camera è ancora più “dannunziana” perché ospita, riprodotto da Alberta Ferretti su disegni originali, l’abito di scena indossato dall’amante del Vate, Eleonora Duse, quando impersonava Francesca da Rimini.

Degni di ammirazione, sempre su questo piano, sono gli affreschi quattrocenteschi del bolognese Amico Aspertini e la pala d’altare di Giovanni Santi, padre di Raffaello, che rappresenta il primo modello iconografico di Gradara.

Cosa vedere a Gradara: Le Mura

Insieme al Castello, le mura trecentesche sono l’elemento che più contraddistingue Gradara. Sono un doppio anello che cinge e protegge il castello.

Superate le mura più interne, dentro il borgo, si inizia la scalata verso la Rocca.

Le mura più esterne, invece, sono tutte percorse da Camminamenti di ronda, oggi accessibili per un tratto di circa 400 metri. Sono in laterizio e per questo ressero ai numerosi attacchi subiti nel corso dei secoli. Feritoie, merlature, torri quadrate e il torrione principale, che si innalza possente per 30 metri, completano lo spettacolo medievale di tutto l’insieme.

Da queste mura, alle quali si accede alla sinistra dell’entrata, si può vedere uno splendido panorama sul verde entroterra delle Marche, ma la vista si spinge fino al Monte Titano di San Marino o alla costa adriatica, da Gabicce Mare a Rimini.

Mura Gradara

Cosa vedere a Gradara: il Museo storico

Il Museo Storico di Gradara lo si può visitare attraverso tre percorsi:

• quello letterario, con fedeli ricostruzioni di costumi e arredi del tempo di Paolo e Francesca e personaggi a grandezza naturale;
• quello medievale, che espone una rara collezione di macchine da lancio romane e medievali, armi, strumenti di tortura, cinture di castità e altri oggetti storici;
• quello popolare, per capire com’era la vita nel Medioevo e nel Castello in particolare.

Al suo interno è anche possibile entrare in un’antica grotta (IV-V sec. d.c.) facente parte di un fitta rete di cunicoli (grotte tufacee) che percorre tutto il sottosuolo di Gradara.

Un autentico e misterioso viaggio nella storia di oltre 1.500 anni, che in verità prosegue anche fuori dal museo, perché sulla via principale è possibile vedere un’altra macchina di tortura, la gabbia degli Ecclesiastici.

Monica Bruni Gradara

Passeggiata degli innamorati a Gradara

Dalla Rocca di Gradara parte il “Sentiero di Paolo e Francesca”.

La tradizione vuole che, attraversando un’apertura segreta, i due innamorati fossero soliti passeggiare tra la natura pittoresca del bosco circostante.

Si tratta di un percorso ad anello, con basso grado di difficoltà e della lunghezza di pochissimi chilometri. In un’oretta scarsa di passeggiata, riuscirete a vedere il Castello da varie prospettive e a godere di scorci di paesaggio, e anche di mare, molto suggestivi.

In via Roma, appena entrati nel borgo, troverete un’insegna che indica il punto di partenza di questa “Passeggiata degli innamorati”. Lungo tutto il romantico sentiero troverete comunque indicazioni giallo-rosse a guidarvi, ma è impossibile perdersi, anche perché si fa il giro del perimetro superiore delle mura.

Passeggiata degli innamorati Gradara

Passeggiare per il borgo e le chiese

Il borgo di Gradara, a cui si accede attraversando l’arco sotto la Torre dell’Orologio, è ricco di negozietti di artigianato e prodotti tipici. Inoltre, locande e trattorie propongono gli ottimi vini delle Marche e deliziose ricette preparate con prodotti locali, a volte “poveri”, come per i Tagliolini con la Bomba!

All’interno del borgo però c’è anche il giardino degli Ulivi, in via dei Cappuccini. I suoi splendidi alberi secolari sono da alcuni anni oggetto di studio del CNR che cerca di identificarne il ceppo originario.

Gradara vicolo

Come questo giardino, meritano di essere viste anche:

• la Chiesa di San Giovanni, sulla destra dell’ingresso del castello. Piccolina e dall’atmosfera molto raccolta custodisce una scultura lignea del ‘400 che rappresenta un Crocifisso. Guardandolo in volto da diverse angolazioni, è talmente realistico che sembra cambiare espressione: da sofferente e agonizzante a… “passato a miglior vita”.

• e la Chiesa del Santissimo Sacramento, vicino alla torre dell’orologio. Questa piccola chiesa di fine ‘500 venne riedificata a metà del ‘700. Al suo interno un raro organo a mantice recentemente restaurato e le spoglie di san Clemente, martire del II secolo.

Prima di andare via, una curiosità: come vivevano le famiglie composte da più di 20 persone? Lo vedrete nella casa del Mercante, dove è stata riprodotta fedelmente un’ambientazione medievale, grazie a fonti iconografiche d’epoca!

Vicolo borgo di Gradara

Cosa vedere nei dintorni di Gradara

Nei dintorni della marchigiana Gradara, tra borghi, castelli, località balneari, città d’arte e la vicina Romagna, c’è l’imbarazzo della scelta sui luoghi da vedere.

In un territorio ricco di vigneti, ulivi e antiche tradizioni culinarie marchigiano-romagnole, per decidere dove andare nelle vicinanze, vi consiglio di farvi guidare dall’ispirazione del momento.

Se siete a Gradara nella giusta settimana estiva, non spostatevi. Godetevi l’“Assedio al Castello”, la spettacolare rievocazione storica del tentativo di espugnazione di Francesco Sforza e Federico da Montefeltro (1446).

Nella stessa giornata, potete andare a visitare il Cimitero di guerra (Gradara War Cemetery), a solo 1 km di distanza. Qui, oltre a una vista sull’entroterra che fa bene all’anima, sono sepolti 1.191 soldati alleati caduti durante l’attacco alla Linea Gotica germanica (settembre 1944).

Gradara Panorama

In altre giornate, nei dintorni andate a vedere:

  • Fano, a 30 km, con il suo “Tempio della Fortuna” (Fanum Fortunae)
  • Gabicce Mare, località di riviera a 5 km, con una splendido panorama dal colle San Bartolo.
  • Montefiore Conca, a 27 km, capitale medioevale della Valle del Conca, dalla cui rocca si può ammirare la costa adriatica da Fano a Ravenna.
  • Montegridolfo, piccolo borgo romagnolo medievale, di cui si fa menzione già nell’anno Mille, perfettamente integrato al paesaggio circostante. È a 16 km e vi passa la “Strada delle colline di Romagna”, al confine con le terre della provincia di Pesaro e Urbino.
  • Pesaro, anche perché passando dalla strada panoramica attraverserete castelli, borghi e ville storiche.
  • Rimini, che propone tre itinerari per essere visitata: romano, medievale e moderno.
  • San Giovanni in Marignano, un borgo malatestiano che, anche se si trova in Romagna, è a soli 6 km da Gradara. Ogni solstizio d’estate, vi si celebra “La notte delle streghe”. All’ingresso di un delizioso centro storico, troverete invece una targa che vi illustrerà la planimetria delle sue antiche 128 fosse di grano presenti al di sotto delle sue strade pubbliche.
  • San Leo, un po’ più in là, a 58 km, ma uno dei luoghi più suggestivi tra Marche e Romagna. Una culla d’arte, citata anche da Dante e in epoca contemporanea location di molti film.
  • Tavullia, piccolo borgo racchiuso dentro mura di cinta, a 8 km da Gradara, sul confine con la Romagna. Non potrete non accorgervi che è il paese del campione Valentino Rossi, perché striscioni, manifesti, bandiere col numero 46 e locali “a tema” lo festeggiano perennemente in un’atmosfera folcloristica e vivace.
  • Urbino, antica capitale del ducato dei Montefeltro, patrimonio UNESCO, con la sua meravigliosa “città in forma di palazzo”, Palazzo Ducale, e la Galleria Nazionale delle Marche.

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Monica Bruni

Monica Bruni

Sono Monica. Amo la bellezza in ogni sua forma: i viaggi, l'arte, i libri, la fotografia e tutto ciò che viene creato con anima e passione. Scrivo guide di viaggio slow e itinerari alla scoperta di attimi di vita vera. Cerco sempre nuove strade, in viaggio e nella vita, che portino lontano dalle rotte più battute.
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